Combattiamo la cultura della sopraffazione

7 Ottobre 2019

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Cara amica, caro amico,

le ultime settimane di questa estate infuocata, che dal Brasile alla Siberia ha dimostrato come la più grande violazione intergenerazionale dei diritti umani, ovvero il disinteresse che per decenni ha caratterizzato l’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti del cambiamento climatico, debba diventare una delle massime priorità dell’agire politico di ognuno, hanno portato qualche notizia positiva sul fronte della lotta contro i populismi europei.

In Italia e nel Regno Unito, i partiti che negli ultimi anni hanno foraggiato il proprio successo politico alimentando l’odio verso i migranti, le minoranze, le donne, le persone Lgbtqi e chiunque praticasse una cultura dell’accoglienza, hanno finalmente cominciato a ricevere delle battute di arresto.

Come Amnesty International, possiamo gioire di aver avuto un ruolo importante, insieme con il resto della società civile, nella costruzione di questo risultato. Abbiamo scritto, abbiamo presidiato, abbiamo marciato. Non abbiamo ceduto all’odio, e soprattutto, abbiamo aiutato altri a resistere.

Dobbiamo essere fieri di questo. E tuttavia, non possiamo ancora abbassare la guardia.

Perché ciò che combattiamo non è il volto di un politico in particolare ma una cultura della sopraffazione e dell’annientamento delle differenze, che è ben radicata in ampi strati della nostra società e che getta le fondamenta che hanno permesso a queste idee politiche oscurantiste di emergere.

Come coloro che hanno riempito le strade di Hong Kong, riportando dopo giorni di proteste e repressioni importanti vittorie, ci hanno insegnato, dobbiamo ascoltare le parole di Bruce Lee e imparare a diventare acqua. Essere cioè in grado di mutare forma, penetrare la nostra società portando un sistema di valori che è nuovo solo per il nostro tempo ma è in realtà antico come le montagne. Insegnare l’armonia, la libertà, non dimenticando che le nostre scelte hanno un costo ma ci portano verso un mondo più inclusivo e sostenibile.

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