Confermata nuova esecuzione in Bielorussia, la prima del 2011. Forse messa a morte una seconda persona

27 Luglio 2011

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Amnesty International ha ottenuto conferma di un’esecuzione, avvenuta tra il 14 e il 19 luglio, in Bielorussia. Su una seconda esecuzione, non è stato possibile ottenere informazioni certe.

Andrei Burdyka, 28 anni, era stato condannato a morte il 14 maggio insieme a un complice per omicidio premeditato, aggressione armata, incendio, sequestro di un minore, furto e rapina in un appartamento nella città di Grodno, nell’ottobre 2009.

Lunedì 24 luglio, la madre di Andrei Burdyka si è recata a trovare il figlio in carcere. La direzione del penitenziario l’ha informata che suo figlio era stato messo a morte e le ha restituito i vestiti e gli occhiali. Il complice di Burdyka potrebbe essere stato messo a morte a sua volta, ma i suoi familiari finora si rifiutano di andare a chiedere informazioni al carcere.

La pena di morte in Bielorussia, unico paese mantenitore in Europa, è applicata da un sistema giudiziario pieno di falle e irregolarità giudiziarie, in cui le confessioni vengono estorte con la tortura. L’esecuzione avviene tramite uno o più colpi di pistola alla nuca. I prigionieri vengono informati pochi minuti prima dell’esecuzione, i familiari spesso lo apprendono dopo. I corpi dei condannati a morte non vengono restituiti alle famiglie e vengono seppelliti in luoghi segreti.

‘Burdyka ha commesso crimini terribili. Esprimiamo solidarietà ai parenti di coloro che hanno perso la vita nella rapina del 2009 ma uccidere ulteriori persone, da parte dello stato, non è la risposta adeguata al problema del crimine violento nella società’ – ha dichiarato Amnesty International.