Tempo di lettura stimato: 3'
La pubblicazione del rapporto preliminare del Consiglio d’Europa sulle ‘consegne straordinarie’ e sui centri di detenzione segreta in Europa rappresenta un passo avanti per scoprire la verità sulla dimensione del fenomeno dei trasferimenti di detenuti effettuati in Europa da agenti Usa e delle procedure seguite in questi casi. Tuttavia, queste prime conclusioni dicono chiaramente che questioni gravi restano ancora senza risposta da parte di numerosi governi.
Il rapporto riconosce che c’è ‘un’ampia serie di prove coerenti e convergenti sull’esistenza di un sistema di ‘dislocamento’ e ‘appalto’ della tortura‘. Ciò che ora occorre è che tutti i paesi collaborino, garantendo un attivo impegno per verificare le situazioni che possano favorire la tortura, e adottino i passi necessari.
‘I paesi europei hanno il dovere di collaborare in maniera esauriente nelle indagini sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse nel loro territorio. Non cooperare a queste indagini equivale a collaborare negli abusi’, ha dichiarato Claudio Cordone, Direttore dei programmi regionali del Segretariato Internazionale di Amnesty International.
L’organizzazione per i diritti umani appoggia l’appello di Dick Marty, relatore dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, per l’istituzione di un comitato d’inchiesta con ampi poteri di indagine.
‘Le denunce sull’esistenza di centri di detenzione segreta in Europa, come ha evidenziato Dick Marty, arrivano da fonti varie e affidabili. Neanche il governo Usa ne ha negato l’esistenza. Ora si tratta di vedere cosa fare‘, ha affermato Claudio Cordone.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 24 gennaio 2006
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia – Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 – cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it