Corte europea dei diritti umani si esprime sul caso M.S.S. c. Belgio e Grecia

27 Gennaio 2011

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Il 21 gennaio 2011, definendo il caso M.S.S. c. Belgio e Grecia, la Grande camera della Corte europea dei diritti umani ha deciso a maggioranza che il Belgio e la Grecia hanno violato la Convenzione europea dei diritti umani.

Amnesty International e Aire Centre (Advice on Individual Rights in Europe) considerano questa sentenza una pietra miliare nel cammino verso il miglioramento dei diritti dei richiedenti asilo nell’Unione europea. La decisione conferma che gli stati devono assicurare l’accesso a effettive procedure di asilo e ad adeguate condizioni di accoglienza. Amnesty International e Aire Centre hanno partecipato al procedimento attraverso un intervento di terza parte, in cui hanno espresso profonde preoccupazioni per le condizioni di migliaia di richiedenti asilo in Europa, a causa del mancato rispetto dei loro diritti umani da parte della Grecia e di altri governi europei.

M.S.S. è un richiedente asilo afgano entrato nell’Unione europea attraverso la Grecia, che ha successivamente chiesto asilo in Belgio ed è stato da lì trasferito in Grecia sulla base del regolamento Dublino II (che stabilisce i criteri di determinazione dello stato membro competente per l’esame delle domande), nonostante egli affermasse che in Grecia non avrebbe avuto accesso a una procedura di asilo effettiva e  avrebbe rischiato di essere rinviato in Afghanistan. Dopo il trasferimento in Grecia, è stato detenuto due volte in condizioni terribili e successivamente abbandonato a se stesso.

La Corte ha affermato che la Grecia non ha un sistema di asilo funzionante e, detenendo M.S.S. in condizioni degradanti e lasciandolo in altrettanto degradanti condizioni di vita dopo il rilascio, ha violato l’articolo 3 della Convenzione. La Corte ha inoltre stabilito che, trasferendo M.S.S. verso la Grecia, il Belgio ha violato il principio di non-refoulement (divieto di rinvio di una persona verso un paese in cui potrebbe essere a rischio di subire gravi violazioni dei diritti umani). Infatti, ha argomentato la Corte, quando M.S.S. fu trasferito in Grecia, le autorità belghe sapevano o avrebbero dovuto sapere che non vi erano garanzie che la richiesta di asilo sarebbe stata seriamente esaminata dalle omologhe autorità greche.

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