Tempo di lettura stimato: 5'
Near Our Border di Martina Troxler ha vinto il Premio Amnesty International Italia “Short On Rights – A Corto di Diritti”, la sezione internazionale della XVIII edizione di Corto Dorico Film Festival, in collaborazione con Amnesty International Italia e il gruppo Amnesty di Ancona, dedicata a cortometraggi che hanno come tema i diritti umani. Lo stesso documentario ha vinto anche il premio della giuria giovani, dedicato a Gianni Rufini.
Una menzione speciale è stata riconosciuta a God’s Daughter Dances di Sungbin Byun.
Novità di quest’anno il premio del pubblico, che è andato a Store Policy di Sarah Arnold.
La giuria ha così motivato il conferimento del premio a Near Our Border:
“Per aver denunciato, attraverso lo sguardo e il racconto di un testimone, un agricoltore al confine bosniaco-croato, il cosiddetto ‘game of violence’, la serie di abusi, violenze e respingimenti illegali perpetrati dalla polizia croata nei confronti dei richiedenti asilo, minori non accompagnati inclusi, e l’impossibilità dei testimoni di voltarsi e tacere.
Per aver espresso, senza mai mostrare i volti delle persone, la determinazione di chi per riunirsi alla propria famiglia, ai propri affetti, ai propri figli, è disposto a correre qualsiasi rischio ogni giorno data l’assoluta impossibilità di tornare indietro verso una casa che per molti non esiste più.
Per aver rappresentato la criminalizzazione della solidarietà e l’umanità perduta per le conseguenze delle politiche europee di esternalizzazione della difesa delle nostre frontiere, politiche attualmente devastanti in tutti i confini esterni dell’Europa”.
Queste le motivazioni della giuria giovani, che ha votato i film dopo un percorso formativo sui diritti umani, a cura di Arianna Burdo, che ha coinvolto le scuole superiori della città di Ancona:
“Per aver saputo mostrare, senza bisogno di trucco, di filtri, di attori o di effetti speciali, la realtà dei fatti e di vite svuotate di troppi diritti: il gioco, la salute, l’istruzione, la famiglia, la casa e le proprietà, la sicurezza e la giustizia normalmente garantite dalle istituzioni.
Il corto, attraverso la forma del documentario e il tema della migrazione, racconta storie vere di persone vere, con un nome e un vissuto personale. Le emozioni autentiche vengono trasmesse principalmente dalle voci e dalle testimonianze dei protagonisti, quasi sempre inquadrati dalla macchina da presa di spalle o di profilo, senza mostrare mai il volto. Non può non colpirci tutti, in prima persona, la condizione quotidiana dei rifugiati trattenuti in Bosnia, che tentano di ricongiungersi ai propri familiari, anche a costo di essere derubati, umiliati e addirittura torturati dalle forze dell’ordine europee.
Dalla voce narrante dei due abitanti della zona emerge la storia passata della Bosnia, che negli anni Novanta ha vissuto la tragedia della guerra e delle migrazioni. Ora, invece, il paese si ritrova spettatore di qualcosa che non dovrebbe più vedere e invece accade, qualcosa che si ripete e diventa una vita ancora alla ricerca della pace”.
La giuria Amnesty ha riconosciuto una menzione speciale al corto God’s Daughter Dances:
“Per aver denunciato le umiliazioni subite da una persona transgender che lotta per il riconoscimento del suo nome e del suo genere, in un sistema disumanizzante che ne calpesta la dignità e impedisce la libera espressione dell’identità”.
Il Corto Dorico Film Festival è giunto alla diciottesima edizione e quest’anno è tornato alle proiezioni in presenza presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, dopo l’interruzione del 2020. Quest’anno sono stati presentati al pubblico 11 cortometraggi tra i 343 arrivati da tutto il mondo, selezionati da un comitato composto da 37 attivisti e simpatizzanti di Amnesty International Italia.