Costa d’Avorio, ancora attacchi mortali nonostante i negoziati

7 Gennaio 2011

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha chiesto alle forze di sicurezza della Costa d’Avorio di porre fine agli attacchi contro gli oppositori politici, dopo le nuove notizie di raid mortali ai danni  di alleati politici di Alassane Ouattara, riconosciuto a livello internazionale come il vincitore delle elezioni presidenziali.

Nonostante il presidente uscente Laurent Gbagbo abbia accettato di negoziare senza condizioni  per trovare una soluzione allo stallo politico seguito alle elezioni di dicembre, Amnesty International ha ricevuto informazioni secondo le quali le forze di sicurezza avrebbero fatto incursione, alle 5,00 di mattina del 4 gennaio, nella sede centrale di Abidjan del Partito democratico della Costa d’Avorio (Pdci), l’ex partito di governo del paese. Una persona è stata uccisa, 16 ferite e 63 arrestate da diverse decine di membri delle forze di sicurezza vicine a Laurent Gbabo.

Testimoni oculari hanno riferito ad Amnesty International che le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco contro chi si trova dentro l’edificio, mentre diverse persone venivano picchiate.

Karim Sidibé, membro del Pdci, è stato morto dopo essere stato colpito da un proiettile.

Secondo informazioni attendibili ricevute il 5 gennaio da Amnesty International, nove delle persone ferite e arrestate durante l’irruzione non hanno ancora ricevuto cure mediche.

Funzionari del ministero degli Interni vicini a Laurent Gbabo hanno dichiarato, il 4 gennaio, alla televisione ivoriana che le forze di sicurezza sono intervenute dopo che i vicini della sede si erano lamentati per ‘furti e atti di vandalismo’ da parte degli attivisti vicini ad Alassana Ouattara. Hanno inoltre riferito che era stato ucciso un uomo, ma che ‘indossava un abito tipico da caccia e un coltello’, e che ha minacciato i poliziotti prima di essere ucciso.

Amnesty International chiede il rilascio incondizionato delle persone arrestate e cure mediche immediate per quelle che sono state ferite e picchiate.