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Testimoni oculari hanno riferito ad Amnesty International che è stata negata assistenza medica ai manifestanti gravemente feriti durante le proteste di massa di giovedì 16 dicembre ad Abidjan, capitale della Costa d’Avorio, dopo che la polizia aveva minacciato gli operatori sanitari.
Secondo gli organi di stampa, fino a 30 persone sarebbero state uccise il 16 dicembre quando le forze di sicurezza ivoriane hanno aperto il fuoco su persone disarmate, che protestavano contro lo stallo politico seguito alle elezioni presidenziali del 28 novembre.
Testimoni oculari hanno riferito ad Amnesty International che 10 persone erano state uccise durante le violenze.
Il personale medico del Centro ospedaliero universitario (Chu) dell’area di Cocody, ad Abidjan, hanno riferito telefonicamente ad Amnesty International che alle 10 di giovedì 16 dicembre, la direzione dell’ospedale ha dato loro l’ordine di non curare più i manifestanti. In quel momento c’erano sei persone gravemente ferite. Di queste, due avevano bisogno di un intervento chirurgico: uno aveva una pallottola nella schiena e l’altro una frattura alla gamba. Alle 16 non avevano ancora ricevuto alcun trattamento.
Intorno alle 11.30 dello stesso giorno, operatori sanitari hanno raccontato ad Amnesty International che alcuni gendarmi (forze paramilitari), arrivati in ospedale, avevano minacciato diversi medici. Molti sono fuggiti mentre altri si sono nascosti.
Secondo il racconto di altri testimoni, alcuni gendarmi sono giunti in ospedale con un uomo ferito gravemente. Dopo averlo buttato su una barella hanno impedito ai medici di visitarlo. Qualche minuto dopo, un dottore ha visto che l’uomo era morto. Un parente del defunto ha protestato ed è stato picchiato dalle forze di sicurezza che lo hanno spinto sul loro veicolo e portato in un luogo sconosciuto.
Un altro testimone ha raccontato che alle ambulanze della Croce rossa che trasportavano dei manifestanti al Chu non è stato permesso di lasciare i pazienti e sono state mandate via. Alcuni operatori sanitari hanno dichiarato di aver ricevuto istruzioni di mandare i manifestanti feriti all’ospedale militare di Abidjan. Un medico, che ha chiesto di restare anonimo, ha dichiarato che il personale medico ha protestato, dicendo che questo avrebbe significato mandarli a morte.