Covid-19, quattro milioni di morti nel mondo. Amnesty International: “I governi e le aziende devono agire”

9 Luglio 2021

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Commentando il dato della Johns Hopkins University secondo cui le vittime di Covid-19 nel mondo sono ormai quattro milioni, la segretaria generale di Amnesty International Agnès Callamard ha dichiarato:

“Sono almeno quattro milioni le persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19. Questa cifra catastrofica deve spingere i governi degli stati più ricchi e le aziende ad agire immediatamente. Quanti altri milioni di persone devono morire prima che conoscenze e tecnologie per la produzione di vaccini sufficienti per tutti siano universalmente disponibili?”

“L’effetto salvavita dei vaccini è evidente. Da gennaio, il numero di morti nei paesi che sono riusciti a somministrare almeno una dose a oltre metà della popolazione si è ridotto di più del 90 per cento”.

“Tuttavia, a causa dello scarso o mancato accesso ai vaccini di grandi fette della popolazione mondiale, una persona muore ancora di Covid-19 ogni 11 secondi, perlopiù nei paesi a basso reddito. Un accesso equo ai vaccini non dovrebbe dipendere dal luogo in cui si vive, si tratta di un diritto umano fondamentale”.

“Mentre si va verso la progressiva eliminazione delle restrizioni da parte di molti paesi ricchi, l’impatto mortale del Covid-19 ancora imperversa. Il bilancio dei morti aumenta ininterrotto in America Latina, mentre India e Nepal si sono trovati ad affrontare picchi di decessi e i sistemi sanitari di Indonesia e Africa meridionale rischiano di essere travolti”.

“Molti di questi paesi ancora affrontano gravi carenze nell’approvvigionamento di vaccini, che possono essere risolte sia condividendo in tempi rapidi le dosi sia eliminando gli ostacoli all’aumento della produzione globale”.

“I leader mondiali devono inoltre sostenere le azioni per la sospensione delle restrizioni sulla proprietà intellettuale sui prodotti salvavita e spingere le aziende farmaceutiche a condividere le proprie conoscenze e tecnologie. Si tratta di un tema globale che richiede un’azione globale urgente adesso. Nessuno sarà al sicuro finché non lo saranno tutti”.

Ulteriori informazioni

Alla data del 6 luglio 2021, 33 paesi hanno somministrato almeno una dose di vaccino a oltre metà della propria popolazione, secondo i dati pubblicati da Our World In Data. Sono tutti paesi ad alto reddito, a eccezione di tre nazioni (Mongolia, Maldive e Bhutan). L’analisi esclude paesi e territori con una popolazione inferiore alle 200.000 persone.

Rispetto alla settimana dell’11 gennaio del 2021, quando le morti nel mondo avevano superato i due milioni, secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità, il numero di persone che muore ogni settimana in questi paesi è passato da 51.614 a 4015, con una diminuzione del 92 per cento.

In tutto il mondo, sono 53.861 le morti da Covid-19 registrate durante la settimana del 28 giugno, una persona ogni 11 secondi. I dieci paesi con il numero più alto di decessi nell’ultima settimana sono Brasile, India, Colombia, Russia, Argentina, Indonesia, Usa, Perù, Messico e Sudafrica.

L’85 per cento delle dosi del vaccino è stato somministrato in paesi a reddito medio-alto. Solo lo 0,3 per cento delle dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito, secondo l’osservatorio sui vaccini del New York Times.