Covid-2019: l’impatto sui diritti umani

30 Aprile 2020

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di Ilaria Masinara, ufficio Campagne di Amnesty International Italia

L’11 marzo 2020, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il focolaio internazionale di Covid-19 una pandemia globale e ha invitato gli stati a intraprendere azioni urgenti per affrontarlo.

Nella maggior parte dei paesi europei, i governi hanno introdotto misure rigorose per fermare la diffusione del virus e approvato leggi e misure di emergenza che limitano la libertà di movimento, associazione, espressione e assemblea pubblica, il diritto alla vita privata e familiare e il diritto al lavoro, mettendo in atto quarantene, divieti di viaggio e chiusura temporanea di scuole, aziende e fabbriche.

Sebbene alcune misure di emergenza sono giustificate di fronte a una minaccia globale per la salute pubblica, i governi devono garantire che tali misure siano temporanee, soggette a controllo e revisione periodica e sempre necessarie, proporzionate e giustificate da obiettivi legittimi di salute pubblica.

Le restrizioni ad alcuni dei nostri diritti più fondamentali si stanno diffondendo in Europa quasi alla stessa velocità del virus, mentre le disuguaglianze strutturali di tipo socioeconomico acutizzano la vulnerabilità e la discriminazione indiretta di alcuni gruppi. Tra questi, le persone che vivono in insediamenti informali con accesso limitato all’acqua e ai servizi igienico-sanitari; rifugiati, migranti e richiedenti asilo in strutture di trattenimento o detenzione; persone detenute in carceri e in altre strutture; persone senza fissa dimora e altri gruppi che hanno accesso limitato o inesistente a misure preventive come il lavaggio frequente delle mani, la distanza sociale e l’isolamento.

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