Crisi nel Mediterraneo: visita dell’Onu e dell’Ue spinga a rivedere le politiche sull’immigrazione

26 Aprile 2015

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Amnesty International ha dichiarato che il viaggio di ‘solidarietà’ di Ban Ki-moon. Segretario generale delle Nazioni Unite, e di Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e le politiche di sicurezza nonché vicepresidente della Commissione europea, oggi a bordo della nave della Marina militare ‘San Giusto’ insieme al primo ministro italiano Matteo Renzi, deve spingere i governi europei a estendere l’area di competenza dell’operazione Triton e a rivedere le politiche in materia d’asilo e immigrazione per poter arginare la crisi umanitaria in atto nel Mediterraneo.

Il 26 aprile una delegazione di Amnesty International è rientrata dalla Sicilia, dove ha raccolto – sia sull’isola principale che a Lampedusa – le dirette, sconvolgenti testimonianze di sopravvissuti ai recenti naufragi e ha incontrato le autorità locali, le quali hanno espresso indignazione per il modesto impegno dei leader europei rispetto alle operazioni di ricerca e soccorso in mare.

I delegati dell’organizzazione per i diritti umani hanno assistito, durante l’ultimo fine settimana, all’approdo di oltre 300 migranti nel porto siciliano di Augusta a bordo di un vascello della Marina italiana.

Si teme che quest’anno già 1700 persone siano morte in mare, un numero 100 volte maggiore rispetto allo stesso periodo del 2014.

Nonostante l’impegno assunto il 23 aprile dall’Unione europea e dai suoi stati membri a dotare di maggiori mezzi e risorse finanziarie l’operazione Triton, restano preoccupazioni sulla sua area di competenza. Fino a quando Triton non coprirà l’area della precedente operazione italiana Mare nostrum, che si estendeva fino alle zone del Mediterraneo dove si verifica la maggior parte dei naufragi, ulteriori vite verranno perse in mare.

Il 22 aprile, Amnesty International ha pubblicato un documento intitolato L’Europa affonda nella vergogna. Il mancato soccorso di rifugiati e migranti in mare‘, con cui chiede ai governi europei di adottare misure immediate ed efficaci per porre fine alla catastrofe in corso nel Mediterraneo, in cui sono morti migliaia di migranti e rifugiati.