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Amnesty International ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di proteggere la popolazione civile del Sudan, agire immediatamente per porre fine agli attacchi aerei indiscriminati dell’aviazione sudanese e favorire l’accesso delle agenzie umanitarie ai due stati del Kordofan meridionale e del Nilo Blu.
La violenza nei due stati del Sudan, scoppiata nel 2011, ha costretto oltre mezzo milione di persone a fuggire per evitare i bombardamenti aerei e la fame, causata anche dal rifiuto del governo sudanese di consentire l’ingresso degli organismi umanitari.
Decine di migliaia di rifugiati, tra cui moltissimi minori non accompagnati, hanno varcato il confine del Sud Sudan, dove rischiano di andare incontro a ulteriori violazioni dei diritti umani (come l’arruolamento forzato da parte dei gruppi armati di opposizione e la violenza sessuale) e a un’ulteriore crisi umanitaria.
Per oltre un anno, il Consiglio di sicurezza ha assistito allo sviluppo di questa catasfrofe, senza agire se non con estrema lentezza.