Cuba deve cessare di giocare al gatto e al topo con gli attivisti

3 Agosto 2012

Tempo di lettura stimato: 3'

Amnesty International ha chiesto alle autorità cubane di cessare di perseguitare gli attivisti politici e per i diritti umani, dopo l’ennesimo caso che ha visto José Daniel Ferrer García trascorrere 36 ore in una stazione di polizia.

José Daniel Ferrer García, coordinatore dell’Unione patriottica di Cuba (Unpacu), è stato arrestato il 30 luglio nella provincia di Holguín. I familiari hanno perso i contatti con lui fino al suo rilascio, avvenuto il 1° agosto senza alcuna incriminazione.

Ferrer ha una lunga storia di attivismo e persecuzione alle spalle.

È stato uno dei 75 attivisti arrestati nel corso del giro di vite contro il dissenso del marzo 2003, chiamato ‘la primavera nera’. Condannato a 25 anni di carcere per aver preso parte al ‘Progetto Varela’, che chiedeva un referendum nazionale sulle riforme democratiche, era stato rilasciato con la condizionale nel marzo 2011.

Alla metà del 2011, aveva fondato l’Unpacu, un coordinamento di organizzazioni del dissenso basato nella provincia di Santiago de Cuba, che invoca il cambiamento democratico attraverso metodi non violenti. Le autorità cubane hanno avviato una campagna di intimidazioni e arresti arbitrari nei confronti degli esponenti dell’Unpacu: uno di loro, Wilmar Villar Mendoza, un prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International è morto in carcere nel gennaio di quest’anno al termine di uno sciopero della fame intrapreso per protestare contro la sua condanna a quattro anni di carcere.

Arrestato nuovamente nell’aprile 2012 insieme ad altri 42 attivisti dell’Unpacu, Ferrer è stato trattenuto per 27 giorni per ‘disordini pubblici’ prima di essere rilasciato con la condizione che rinunciasse al suo attivismo politico.

Dopo l’ultimo rilascio, Ferrer ha detto ad Amnesty International che la campagna di intimidazioni non riuscirà a farlo desistere dall’attivismo: ‘Il nostro obiettivo è di istituire lo stato di diritto a Cuba, e che le libertà fondamentali di espressione e di associazione siano rispettate. Fino a quando non sarà così, proseguiremo la nostra lotta pacifica‘.