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Le autorità cubane devono porre fine alle intimidazioni nei confronti di un gruppo di donne che chiede il rilascio di prigionieri politici, ha dichiarato Amnesty International dopo l’ennesimo arresto di 19 di esse, avvenuto domenica 21 agosto nella città sudorientale di Santiago de Cuba e nelle vicinanze, dove le donne dovevano tenere una marcia silenziosa e pregare per la fine della carcerazione per motivi politici.
Nell’ultimo mese, le Donne in bianco (Damas de Blanco) e i loro sostenitori hanno subito ripetuti arresti arbitrari e aggressioni fisiche e hanno organizzato proteste in diverse città della regione. Gli ultimi arresti hanno avuto luogo quando le Donne in bianco erano riunite in diverse località per dirigersi verso la marcia organizzata alla cattedrale di Santiago de Cuba.
‘Le vessazioni in corso di queste donne coraggiose devono finire. Le autorità cubane devono permettere loro di manifestare pacificamente e di partecipare alle funzioni religiose secondo la loro volontà‘ – ha dichiarato Javier Zuñiga di Amnesty International.
La mattina del 21 agosto, 100 persone, tra cui agenti di polizia, funzionari e sostenitori del governo hanno circondato per diverse ore la casa di un sostenitore delle Donne in bianco nella città di Palma Soriano, dove erano riunite 11 donne.
Quando le donne hanno tentato di andare via, la polizia le ha strattonate, ha tirato loro i capelli prima di obbligarle a salire su degli autobus. Dopo qualche chilometro sono state trasferite in vetture della polizia e poi lasciate vicino le loro città di origine, nelle province di Santiago de Cuba e Holguín.
Sempre il 21 agosto, la polizia ha anche circondato per diverse ore l’abitazione a Palma Soriano di Tania Montoya Vázquez, anche lei esponente delle Donne in bianco, per impedire a lei e a due partecipanti alle proteste di uscire.
Altre cinque Donne in bianco che vivono nella città di Santiago sono state arrestate prima che potessero raggiungere la cattedrale e trattenute in stazioni di polizia per diverse ore. Si crede che siano state rilasciate.
A partire dal 17 luglio, le Donne in bianco si sono riunite di domenica per protestare in silenzio e assistere alla messa a Santiago de Cuba e in diverse città vicine.
Le Donne in bianco e le Donne di supporto (Damas de Apoyo) sono una rete nazionale di attivisti a Cuba che di recente ha intensificato le proteste pacifiche nelle province orientali. All’Avana e altrove, hanno subito ripetute vessazioni da parte delle autorità cubane.
Il 18 agosto nel centro dell’Avana, a 49 Donne in bianco e a loro sostenitori è stato impedito di manifestare a sostegno di altri appartenenti al gruppo a Santiago de Cuba e in altre province orientali.
Nel 2003, le autorità cubane hanno arrestato 75 parenti delle Donne in bianco per aver criticato pacificamente il governo.
I 75 dissidenti hanno subito processi sommari e condanne fino a 28 anni di carcere. Amnesty International li ha considerati prigionieri di coscienza e gli ultimi sono stati rilasciati nel maggio 2011.
Le Donne in bianco e le Donne di supporto continuano a manifestare pacificamente per il rilascio di altre persone che si crede siano state arrestate a causa del loro attività di dissidenti.
‘È inaccettabile per il governo sotto la leadership di Raúl Castro perpetrare un clima di paura e repressione per mettere a tacere normali cittadini cubani che hanno il coraggio di parlare‘ – ha concluso Zuñiga.