Tempo di lettura stimato: 3'
Amnesty International ha chiesto alle autorità cubane di aprire immediatamente un’indagine indipendente e imparziale sulla morte di un dissidente ed ex prigioniero politico a seguito di un pestaggio ad opera della polizia.
Juan Wilfredo Soto è morto in ospedale domenica 9 maggio a Santa Clara, tre giorni dopo essere stato arrestato e picchiato da agenti di polizia in un parco della città.
Le autorità dell’Avana hanno negato decisamente che gli agenti di polizia siano stati responsabili della morte di Soto. Per Amnesty International, il modo migliore per accertarlo è un’inchiesta indipendente. Fonti ospedaliere hanno dichiarato che Soto è deceduto a seguito di una pancreatite acuta, patologia che può essere causata, tra le altre ragioni, da un colpo ricevuto all’addome.
Soto faceva parte del Forum antitotalitario unito, un’organizzazione diretta dal noto dissidente Guillermo Fariñas, all’interno della quale svolgeva il ruolo di segretario per i prigionieri politici. In passato, aveva trascorso 12 anni in carcere a causa della sua dissidenza.
Secondo Fariñas, alle 9 di mattina del 5 maggio, due agenti della polizia nazionale in servizio nel parco Vidal di Santa Clara si sono avvicinati a Soto per ragioni ancora non chiarite, gli hanno chiesto di esibire la carta d’identità e lo hanno invitato a uscire dal parco. Al suo rifiuto, Soto è stato ammanettato con le mani dietro la schiena e poi, siccome continuava a protestare, è stato picchiato coi manganelli. Portato in una stazione di polizia, è stato ricoverato dopo poco in ospedale. È stato dimesso nel pomeriggio ma il giorno dopo è stato nuovamente ricoverato nel reparto di terapia intensiva, dove è morto tra sabato 7 e domenica 8.
Un testimone ha dichiarato ad Amnesty International di aver incrociato Soto vicino all’ospedale., il 5 maggio. Soto gli avrebbe detto: ‘Mi hanno appena riempito di botte coi manganelli nel parco. Mi hanno ucciso’.
Soto soffriva di gotta, ipertensione, diabete e problemi vascolari. Si dedicava al commercio ambulante all’interno e nei pressi del parco Vidal poiché a causa del suo attivismo politico aveva perso il lavoro.
Amnesty International si è detta particolarmente preoccupata per il fatto che la morte di Soto sia avvenuta in un contesto di perduranti intimidazioni, minacce e arresti arbitrari di dissidenti, molti dei quali subiscono pestaggi da parte della polizia. Nonostante l’ampiamente pubblicizzato rilascio di noti dissidenti, le autorità cubane continuano a reprimere la libertà d’informazione.