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Amnesty International ha sollecitato il presidente cubano Raúl Castro a garantire l’incolumità delle Donne in bianco, un gruppo di donne che da tempo manifestano in favore dei loro familiari detenuti nelle carceri del paese per motivi d’opinione. L’altro ieri una loro iniziativa è stata interrotta con la forza dalla polizia cubana, che ha anche arrestato alcune esponenti del movimento, successivamente rilasciate.
Tra le donne che hanno denunciato di essere state picchiate figura anche Reyna Tamayo, madre di Orlando Zapata Tamayo, morto il 22 febbraio dopo uno sciopero della fame intrapreso diverse settimane prima per chiedere il rilascio dei prigionieri di coscienza.
‘Le autorità cubane devono smetterla di reprimere il dissenso e di perseguitare persone che chiedono solo di avere giustizia e di esercitare la libertà d’espressione‘ – ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International. ‘Piuttosto, dovrebbero rivedere le loro leggi repressive e rilasciare tutti coloro che sono in carcere da anni, condannati al termine di processi sommari e sulla base di accuse spesso infondate‘.
Le Donne in bianco, un gruppo informale di parenti e amiche dei prigionieri arrestati nel giro di vite del 18 marzo 2003, hanno organizzato manifestazioni quotidiane a ridosso della vigilia di quell’anniversario. A sette anni di distanza, sono ancora 53 i prigionieri di coscienza detenuti nelle carceri del paese.
Nel corso dell’ultima settimana, le Donne in bianco hanno subito diverse minacce e intimidazioni da parte delle forze di sicurezza cubane.
Il 15 marzo, funzionari della sicurezza si sono recati a casa di Soledad Riva e l’hanno avvisata di non prendere parte alle iniziative in programma; in caso contrario, avrebbe rischiato un pestaggio e non avrebbe più rivisto i suoi figli, che vivono all’estero. Soledad Riva continua a vedersi negato il visto d’uscita dal paese. Suo marito, l’ex prigioniero di coscienza Roberto de Miranda Hernández, era stato arrestato nel marzo 2003 e rilasciato nel giugno 2004 per motive di salute.
Il 16 marzo, diverse esponenti delle Donne in bianco sono state minacciate da sostenitori del governo durante un’altra manifestazione convocata per chiedere il rilascio dei prigionieri di coscienza. I manifestanti filo-governativi hanno gridato insulti e hanno aggredito William Cepero Garcia, un uomo che prendeva parte alla protesta delle Donne in bianco. Altri due uomini che manifestavano con le Donne in bianco, Hugo Damian Prieto e Juan Carlos Vasallo, sono stati arrestati.