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Amnesty International ha accolto con piacere la dichiarazione rilasciata il 30 giugno da Eni Spa, con la quale la compagnia italiana fa sapere che sta attuando due delle raccomandazioni contenute nel rapporto diffuso lo stesso giorno dall’organizzazione, dal titolo ‘Petrolio, inquinamento e povertà nel Delta del Niger’ e inviato prima del lancio all’amministratore delegato di Eni Spa, Paolo Scaroni.
Le raccomandazioni, che Eni afferma siano ‘in fase di attuazione’, riguardano l’avvio di una bonifica completa di tutti i siti inquinati dal petrolio, consultando le comunità colpite e informandole con regolarità sui risultati; e la diffusione di notizie relative all’impatto delle attività petrolifere sui diritti umani e sull’ambiente.
Amnesty International giudica in modo positivo gli impegni dichiarati pubblicamente da Eni Spa ma sottolinea che le raccomandazioni indirizzate alle imprese estrattive che operano nel Delta del Niger (ma anche al governo della Nigeria e ai governi dei paesi in cui le aziende hanno sede) sono però molto più numerose e dettagliate.
Questo è l’elenco completo delle raccomandazioni di Amnesty International alle compagnie petrolifere.
2. Dichiarare pubblicamente l’impegno a sostenere un sistema di monitoraggio indipendente delle attività dell’industria del petrolio nel Delta del Niger e confermare che l’azienda non farà pressioni sul governo nigeriano contro tale sistema.
3. Consentire una verifica indipendente dei processi di gestione ambientale dell’azienda, che comprenda ispezioni fisiche ai siti. La verifica dovrebbe coinvolgere rappresentanti di enti indipendenti e i suoi risultati dovrebbero essere resi pubblici.
4. Intraprendere una valutazione completa dell’impatto sociale e sui diritti umani di tutti i progetti petroliferi e del gas, assicurando che le comunità coinvolte ricevano tutte le informazioni e che il processo sia trasparente. Garantire che le valutazioni d’impatto e i piani per prevenire e mitigare qualsiasi violazione dei diritti umani siano resi pubblici e accessibili.
5. Avviare una bonifica completa di tutti i siti inquinati dal petrolio, consultando le comunità colpite e informandole sui risultati con regolarità.
6. Rivedere completamente il processo di coinvolgimento delle comunità e le pratiche di consultazione e garantire una forte supervisione di questo processo:
7. Prima di impegnare l’azienda in qualunque progetto, assicurare che le comunità coinvolte siano informate circa il progetto, possano partecipare a una valutazione d’impatto sociale e sui diritti umani e ricevano notizie complete su qualsiasi ulteriore dato in possesso della compagnia, rilevante rispetto al progetto.
8. Rendere un obbligo contrattuale la piena conoscenza, da parte di tutte le aziende fornitrici di beni e servizi, delle linee di condotta aziendali su diritti umani, l’ambiente e le questioni di genere e una formazione del loro personale sui comportamenti in linea con principi etici.
Amnesty International auspica che l’impegno pubblico che Eni Spa ha preso sull’attuazione di alcune di queste raccomandazione si allarghi a comprendere tutte le altre e sia confermato dall’adozione di misure concrete, monitorabili e misurabili.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 2 luglio 2009
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