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‘Le persone che vivono nel Delta del Niger sono costrette a bere, cucinare e lavarsi con acqua inquinata e a mangiare pesce contaminato dal petrolio e da altre tossine, se sono abbastanza fortunate da riuscire ancora a pescarlo‘ – ha dichiarato Audrey Gaughran, responsabile del settore Imprese e diritti umani di Amnesty International e coautrice del rapporto ‘Petrolio, inquinamento e povertà nel Delta del Niger‘, presentato il 30 giugno 2009 ad Abuja, Nigeria e, in contemporanea per l’Italia, a Bologna.
Amnesty International ha denunciato la tragedia dei diritti umani in atto nel Delta del Niger, la cui popolazione vede i suoi diritti umani violati dalle compagnie petrolifere, che il governo nigeriano non può o non vuole chiamare a rispondere del proprio operato.
Il Delta del Niger, una delle 10 più importanti zone umide ed ecosistemi marini di costa del mondo, ha enormi depositi di petrolio, estratto dal governo della Nigeria e dalle compagnie petrolifere, come Shell, Eni e Total. Dal 1960 il petrolio ha generato un guadagno stimato intorno ai 600 bilioni di dollari. Ciononostante, la maggioranza della popolazione vive in povertà senza accesso adeguato ad acqua pulita o all’assistenza sanitaria.
Le attività delle compagnie petrolifere hanno provocato un diffuso inquinamento: fuoriuscite di greggio, scarichi di rifiuti e gas flaring (torce di gas) sono fenomeni noti ed endemici. L’inquinamento, danneggiando il suolo, l’acqua e l’aria, ha contribuito alla violazione dei diritti al cibo, all’acqua, alla salute e all’accesso ai mezzi di sussistenza di centinaia di migliaia di persone, in particolare i più poveri.
E responsabili di queste violazioni sono il governo nigeriano e le compagnie petrolifere.
Il governo della Nigeria, pur consapevole della minaccia per i diritti umani costituita dall’inquinamento petrolifero, non ha preso misure per garantire che quei diritti non venissero colpiti. Praticamente non è disponibile alcun dato governativo sull’impatto dell’inquinamento petrolifero sulla popolazione nel Delta del Niger e l’azione del governo per regolamentare l’attività delle aziende è inadeguata; il governo ha, inoltre, delegato alle stesse compagnie petrolifere l’onere di fornire una riparazione per le violazioni dei diritti umani da esse stesse causate, con la conseguenza che queste riparazioni sono spesso inefficaci.
Il rapporto di Amnesty International non mette sotto accusa solo il governo della Nigeria ma anche le compagnie petrolifere, che non controllano adeguatamente l’impatto sui diritti umani delle proprie attività né si distinguono per trasparenza. Le comunità locali del Delta del Niger non hanno accesso neanche alle informazioni minime sull’impatto dell’industria petrolifera sulle loro vite, persino quando sono le comunità ‘ospitanti’.
Spesso i processi di bonifica sono al di sotto di qualunque buona pratica consolidata e alcune compagnie impiegano negligentemente personale non qualificato per fermare le fuoriuscite di greggio, col risultato che i terreni e le acque vengono ulteriormente contaminati. Le aziende sfruttano la debolezza del sistema normativo nigeriano, non adottano misure sufficienti nel prevenire i danni ambientali e spesso non rimediano al devastante impatto dei loro errori e delle loro cattive pratiche sulle vite delle persone.
Entra in azione!
Partecipa alle azioni per chiedere bonifica e trasparenza a Shell e al governo della Nigeria
Firma la cartolina indirizzata a Eni per chiedere chiarezza sull’impatto del petrolio nel Delta del Niger
Firma la cartolina per sollecitare le compagnie dell’Unione europea a rispettare i diritti umani
Leggi la lettera aperta di Amnesty International a Shell
Guarda il video ‘Make SHELL come clean’
Guarda il video ‘Oil companies and the Nigerian government must clean up the oil industry in the Niger Delta’
Guarda la mostra ‘Nigeria: una terra che perde, una terra che brucia’
Maggiori informazioni
(30 giugno 2009) Rapporto di Amnesty International sulla Nigeria: l’inquinamento ha causato una tragedia dei diritti umani nel Delta del Niger. Le responsabilità del governo e delle compagnie petrolifere, in particolare Shell. Amnesty Italia scrive a Eni
(2 luglio 2009) Delta del Niger: positive le dichiarazioni di Eni Spa ma c’è molto altro da fare
Rapporto in inglese ‘Petrolio, inquinamento e povertà nel Delta del Niger’
Sintesi delle principali preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani nel Delta del Niger