Detenzione arbitraria di migranti: la Corte europea condanna l’Italia

15 Dicembre 2016

© Giles Clarke/Getty Images Reportage

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Il 15 dicembre, nella sentenza Khlaifia v. Italia , la Grande camera della Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per aver detenuto per diversi giorni persone appena approdate in Italia, senza una base legale e senza la possibilità di ricorrere contro la detenzione.

Il caso Khlaifia v. Italia riguardava la detenzione, nel 2011, di un gruppo di cittadini tunisini nel centro di accoglienza di Lampedusa e su navi militari nella rada di Palermo e il loro rimpatrio sommario in Tunisia. La sentenza della Grande camera è arrivata a seguito del ricorso presentato dal governo italiano contro la sentenza che nel settembre 2015, aveva condannato l’Italia per detenzione arbitraria, condizioni di trattenimento inumane ed espulsioni collettive.

Nonostante la Grande camera non abbia confermato la condanna precedente su tutti i punti, per Amnesty International si tratta di una sentenza importante, poiché ancora oggi l’Italia – come denunciato nel rapporto del 3 novembre –  continua a trattenere migliaia di rifugiati e migranti, in particolare nei cosiddetti “hotspot”, in assenza di una norma che giustifichi tale detenzione. Dopo questa sentenza, l’Italia dovrà garantire che nessuna persona sia soggetta a detenzione arbitraria.