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La vicenda degli oltre 260 cittadini eritrei, sudanesi ed etiopi che da quasi due mesi alloggiano in luoghi precari e di ricovero temporaneo a Milano, riporta alla ribalta i temi dell’insufficiente accoglienza alloggiativa dei richiedenti asilo e del difficile accesso dei rifugiati ai diritti economici e sociali.
Questa ed altre situazioni – in cui gruppi numerosi composti da rifugiati, titolari di protezione umanitaria e richiedenti asilo, tra cui donne e bambini, si trovano a vivere in Italia in condizioni disagiate – costituiscono, secondo la Sezione Italiana di Amnesty International, aspetti della più generale inadeguatezza delle politiche italiane in tema di asilo, le quali appaiono molto al di sotto degli standard internazionali e, in alcuni punti, contrastanti con i già insufficienti criteri adottati dall’Unione Europea. Il vuoto di tutela creato dalla mancanza di una legge sull’asilo, da procedure spesso ingiuste e da una generale carenza nella protezione delle persone in fuga da violazioni gravi dei diritti umani è il contesto in cui tali situazioni si generano.
Quasi tutti coloro che si trovano attualmente a Milano, ricorda Amnesty International, provengono da paesi nei quali sono in corso conflitti o dove le violazioni dei diritti umani sono gravi e diffuse e hanno diritto a una protezione adeguata ed efficace, in quanto persone che con ogni probabilità hanno subito traumi fisici e psichici, maltrattamenti e torture nei luoghi d’origine.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 gennaio 2006
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