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Monica Benicio e Vida Meharannia sono le due protagoniste di “Right Women – Donne che combattono per i diritti umani“, evento in programma martedì 4 giugno alle ore 18.30 a Palazzo Merulana (via Merulana, 121 – Roma).
A moderare l’evento Marco Damilano, direttore del settimanale l’Espresso.
Monica Tereza Benicio, è la compagna di Marielle Franco, consigliera municipale di Rio de Janeiro, in prima linea nel denunciare gli abusi della polizia e le esecuzioni extragiudiziali, che è stata assassinata un anno fa, a causa delle sue lotte per difendere i diritti umani in Brasile.
Marielle ha lavorato instancabilmente per difendere i diritti delle donne nere, dei giovani nelle favelas, delle persone Lgbti e di altre comunità emarginate. Oltre un anno dopo l’assassinio di Marielle e del suo autista avvenuto il 14 marzo 2018, le autorità brasiliane continuano a non fornire alle famiglie delle vittime e alla società una risposta adeguata. Da allora, siamo al fianco di Monica per chiedere verità sulla morte di Marielle e per portare avanti le sue battaglie.
Vida Mehrannia è la moglie di Ahmadreza Djalali, esperto di Medicina dei disastri e assistenza umanitaria ed ex ricercatore presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara, che è stato condannato a morte in Iran con l’accusa di “spionaggio” il 21 ottobre 2017.
Vida, rimasta da sola con due figli a Stoccolma, ha iniziato da subito una campagna per il rilascio del marito. Ha visitato le tre università europee in cui Ahmadreza ha lavorato e instancabilmente difende l’innocenza del marito, che ha sempre più urgente bisogno di cure mediche specialistiche. Sin dal momento dell’arresto di Ahmadreza siamo stati al fianco di Vida e lottiamo per la liberazione del marito.
A raccontare il nostro impegno al fianco delle donne che combattono i diritti umani nel mondo Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.
L’attore Gianmarco Saurino presterà la sua voce per leggere brani sui diritti umani.
In occasione dell’evento “Right Women – Donne che combattono i diritti umani” potrai scoprire come sostenere il nostro lavoro in difesa dei diritti umani con la tua dichiarazione dei redditi.
650 milioni di donne nel mondo (attualmente in vita) si sono sposate da bambine, prima dei 18 anni*. Il matrimonio precoce e forzato è una violazione dei diritti umani perché pregiudica il corretto sviluppo della bambina, le impedisce di andare a scuola, può portare a gravidanze precoci e violenza domestica, con gravi rischi per la bambina.
Lavoriamo in molti paesi per introdurre leggi che vietino i matrimoni infantili e per cambiare la cultura che li incoraggia. Nel 2018 il Pakistan ha vietato i matrimoni infantili con un’apposita legge.
*Dati Unicef 2018
Nel 2017, su 355 omicidi commessi, 140 hanno visto vittime le donne. A percepire questo fenomeno in crescita sono di più le donne (7 su 10) degli uomini (5 su 10). Combattiamo in molti paesi per introdurre leggi paritarie, per esempio contro l’uso del velo obbligatorio, o che tutelino il diritto delle donne a decidere del proprio corpo, o semplicemente che consentano loro di avere gli stessi diritti degli uomini su questioni come lavorare, guidare, sposarsi, partecipare alla vita pubblica.
Sono 70 i paesi nel mondo in cui si può finire in carcere per il fatto di essere omosessuali, in 9 di questi si rischia addirittura la pena di morte. Le persone omosessuali sono soggette a discriminazioni di ogni intensità e livello.
In Italia ci siamo battuti in questi anni per l’approvazione di un testo di legge che riconosca le unioni civili. Una battaglia vinta, ma su cui c’è ancora molto da fare: per 1 italiano su 5 le coppie omosessuali sono ancora vittime di omofobia.
Donando il tuo 5×1000 ad Amnesty International ci impegniamo a proseguire in questa battaglia di civiltà.
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