Donne, quali diritti?

30 Aprile 2020

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di Tina Marinari, ufficio Campagne di Amnesty International Italia

Sembra che il no di una donna, in Italia, non valga quanto quello di un uomo.

Il dibattito sui diritti delle donne in Italia potrebbe fermarsi intorno a questa semplice valutazione. Ma i dati che ci vengono forniti dalle agenzie nazionali e internazionali ci confermano che non siamo soli: la violenza sessuale è diffusa e sistemica in tutto il mondo. È una violazione di diritti umani fondamentali, come il diritto alla libertà, all’integrità fisica e psichica, all’autonomia sessuale, alla salute, alla sicurezza, di cui si hanno testimonianze fin dall’antichità ma su cui è calato a lungo un velo di tolleranza e di omertà sulla scena pubblica e culturale, fino alla seconda metà del secolo scorso quando un grande movimento soprattutto femminile lo ha portato all’attenzione generale.

In Italia, il codice penale fa riferimento a una definizione di stupro basata esclusivamente sull’uso della violenza, della forza, della minaccia di uso della forza o della coercizione. Senza alcun riferimento al principio del consenso, come previsto dall’articolo 36 della Convenzione di Istanbul, ratificata dal nostro paese nel 2014. L’introduzione del principio del consenso nella legislazione contribuirebbe a garantire il pieno accesso alla giustizia alle vittime di violenza sessuale. Ed è per questo che abbiamo deciso di lanciare la campagna “Io lo chiedo”.

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