Dopo Ingroia e Pannella, anche Bersani sottoscrive l’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia

14 Febbraio 2013

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Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico e leader della coalizione che comprende anche Sinistra ecologia e libertà, Centro democratico e altri partiti, ha aderito all’Agenda di Amnesty International in 10 punti per i diritti umani in Italia, rispondendo affermativamente a nove punti su 10. Si tratta della terza adesione, dopo quelle di Antonio Ingroia e Marco Pannella, da parte di uno dei leader delle coalizioni e delle forze politiche in lizza per le elezioni del 24 e 25 febbraio.

L’Agenda è stata sottoscritta anche da due capi di partito (Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia e libertà e Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista), e da oltre 200 candidati tra i quali figurano i capilista Laura Boldrini (Sel), Fabiano Bosetti (La Destra), Maurizio Buccarella (M5S), Laura Castelli (M5S), Monica Cerutti (Sel), Sergio D’Angelo (Rc), Ida Dominijanni (Sel), Michele Filippelli (Lega Nord), Alfonso Mascitelli (Rc), Roberto Natale (Sel), Riccardo Nuti (M5S), Andrea Olivero (Lista Monti), Ivan Scalfarotto (Pd), Augusto Schieppati (Pd), Marina Sereni (Pd), Gianluca Vacca (M5S) e Davide Zoggia (Pd).

Tra le altre adesioni di rilievo, si segnalano quelle di Maria Chiara Acciarini (Pd), Anna Paola Concia (Pd), Margherita Boniver (Pdl), Antonella Casu (Amnistia giustizia e libertà), Titti Di Salvo (Sel), Nicola Fratoianni (Sel), Rita Ghedini (Pd), Franco Marini (Pd) e Chiara Moroni (Futuro e libertà).

L’Agenda di Amnesty International in 10 punti per i diritti umani in Italia, lanciata il 23 gennaio con la campagna ‘Ricordati che devi rispondere’, chiede ai leader delle coalizioni e delle forze politiche, così come a tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali, un preciso impegno su 10 richieste:

garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione
assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
combattere l’omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)
fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom
creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati
garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l’adozione di un trattato internazionale.

L’Agenda è disponibile sul sito www.ricordatichedevirispondere.it, assieme a un appello che consente di aderire alle 10 richieste di Amnesty International, già firmato da quasi 19.000 persone tra le quali i due testimonial storici dell’associazione, Alessandro Gassman e Ivano Fossati.

Al termine della campagna elettorale, il sito www.ricordatichedevirispondere.it darà conto delle risposte, o delle mancate risposte, dei leader e di tutti i candidati.

La campagna ‘Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani’ proseguirà anche dopo l’inizio della legislatura, chiedendo al nuovo governo e al nuovo parlamento di agire per realizzare gli obiettivi contenuti nelle 10 richieste.

FINE DEL COMUNICATO                            Roma, 15 febbraio 2013

Per approfondimenti e interviste:
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