Dopo la nostra denuncia, Amazon rimborsa i suoi lavoratori in Arabia Saudita

23 Febbraio 2024

© Nathan Stirk/Getty Images

Tempo di lettura stimato: 2'

Il nostro rapporto “Non preoccuparti, è una filiale di Amazon”, pubblicato a ottobre 2023, ha portato il colosso mondiale dell’e-commerce alla decisione di risarcire oltre 700 lavoratori in Arabia Saudita.

Amazon ha annunciato, infatti, il rimborso di 1,9 milioni di dollari alle vittime di inganni da parte di agenti di reclutamento e fornitori di manodopera. Si tratta di una chiara dimostrazione di come il lavoro di Amnesty International possa portare a fare dei passi avanti concreti nel rispetto dei diritti umani.

La nostra ricerca ha messo in luce le condizioni terribili in cui i lavoratori a contratto nei magazzini sauditi erano costretti a vivere. Ingannati sulle condizioni contrattuali dalle agenzie di reclutamento e dai fornitori di manodopera, avevano ricevuto false informazioni sugli stipendi, erano stati costretti ad alloggiare in condizioni degradanti e non potevano trovare un’occupazione alternativa né lasciare il paese. Molti di loro erano state presumibilmente vittime di traffico di esseri umani.

La decisione di Amazon manda un segnale chiaro: le aziende devono essere responsabili delle condizioni di lavoro nei loro magazzini e nelle loro filiali globali.

 

Sfoglia il carosello su Instagram

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Amnesty Italia (@amnestyitalia)