Duro rapporto delle Nazioni Unite sul centro di detenzione di Guantánamo

27 Giugno 2023

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Il 26 giugno la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nel contrasto al terrorismo ha presentato il suo rapporto sul centro di detenzione statunitense di Guantánamo Bay.

“Questo rapporto, che passa in rassegna oltre 21 anni di detenzione a tempo indeterminato di 780 uomini musulmani e le migliaia di violazioni dei diritti umani commesse contro di loro, evidenzia l’urgente bisogno che il presidente Biden chiuda finalmente Guantánamo e ponga fine all’illegale prassi della detenzione a tempo indeterminato senza accusa né processo”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

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“Pochissime delle persone entrate a Guantánamo sono state incriminate e nessuna ha affrontato un processo equo. Il tempo è abbondantemente scaduto: si chiuda quella prigione, si chiamino a rispondere le autorità statunitense e si forniscano riparazioni ai detenuti che hanno subito maltrattamenti e torture”, ha aggiunto Callamard.

“Persiste una sconvolgente impossibilità di accedere alla giustizia per chi è stato a Guantánamo e chi vi si trova ancora. Molti di loro hanno necessità di cure mediche a causa dei trattamenti subiti”, ha proseguito Callamard.

“Le commissioni militari create per processare i detenuti di Guantánamo, compresi i presunti organizzatori e collaboratori degli attacchi dell’11 settembre, sono state un fallimento completo anche dal punto di vista del diritto alla giustizia dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime di quegli attentati”, ha sottolineato Callamard.

“Amnesty International rivolge il suo plauso alla relatrice speciale per aver condotto la sua visita tecnica, la prima di questo genere di un relatore delle Nazioni Unite”, ha concluso Callamard.