Egitto, altri quattro migranti uccisi al confine con Israele

10 Settembre 2009

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(10 settembre 2009)

All’indomani del più sanguinoso episodio verificatosi al confine israelo-egiziano, in cui martedì 8 settembre le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso quattro migranti e ferito altri due mentre tentavano di passare in Israele, Amnesty International ha chiesto al governo del Cairo di emanare chiare istruzioni per scongiurare ulteriori perdite di vite umane.

Finora quest’anno le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso 11 migranti e ferito altrettanti, alcuni in modo grave. Nel 2008 le vittime erano state 28. Secondo quanto risulta ad Amnesty International, nessuna inchiesta è mai stata aperta su queste uccisioni.

L’uso della forza letale al confine con Israele è iniziato intorno alla metà del 2007 e a questo mutamento di strategia potrebbe non essere estranea la richiesta del governo israeliano a quello egiziano di ridurre il flusso di migranti che tentano di superare la frontiera.

Migliaia di migranti, richiedenti asilo e rifugiati cercano ogni anno di entrare in Israele varcando il confine egiziano. Si tratta prevalentemente di persone provenienti da Sudan, Eritrea e altri paesi dell’Africa subsahariana. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, da due a tre milioni di cittadini sudanesi, in buona parte migranti ma anche rifugiati in fuga dalla persecuzione, si trovano in Egitto.

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