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Amnesty International ha giudicato politicamente motivata la condanna a tre mesi di carcere inflitta al noto avvocato per i diritti umani ed ex candidato alle presidenziali del 2012 Khaled Ali, da molti considerato il principale rivale del presidente Abdelfattah al-Sisi a quelle che si terranno nel 2018.
Khaled Ali è stato giudicato colpevole di “offesa alla decenza”, in relazione a una fotografia in cui era ritratto mentre celebrava la sentenza con cui un tribunale aveva annullato la decisione del governo di cedere due isole del Mar rosso all’Arabia Saudita.
Se confermata in appello, la condanna impedirà a Khaled Ali – attualmente libero su cauzione in attesa del ricorso – di candidarsi alle elezioni del prossimo anno.
“La condanna per motivi politici di Khaled Ali è un chiaro segnale dell’intenzione delle autorità egiziane di eliminare chiunque possa contrastare la vittoria del presidente al-Sisi alle elezioni del prossimo anno e dimostra la spietata repressione con cui il governo è determinato a consolidare il suo potere”, ha dichiarato Najia Bounaim, direttrice delle campagne sull’Africa del Nord di Amnesty International.
“Da non credere: un noto avvocato per i diritti umani e attivista politico viene condannato semplicemente per aver celebrato una vittoria in tribunale. La sentenza è assurda e dev’essere annullata”, ha aggiunto Bounaim.
Il processo è stato segnato da diverse irregolarità: il verdetto è stato emesso senza ascoltare le conclusioni della difesa, che non ha neanche potuto interrogare i testimoni dell’accusa circa prove filmate presentate contro Khaled Ali che i suoi avvocati sostengono essere false.
Già in precedenza Amnesty International aveva segnalato che le autorità egiziane avevano intensificato il giro di vite contro gli attivisti dell’opposizione in vista delle elezioni presidenziali del 2018, prendendo particolarmente di mira quelli dei partiti d’opposizione.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 26 settembre 2017
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