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Aggiornamento del 17/02/2022 – Il 16 febbraio 2022 è stata annullata la condanna di Ahmed a quattro anni di carcere. Il processo si rifarà il 21 febbraio, sempre di fronte a un tribunale d’emergenza.
Un tribunale d’emergenza egiziano ha condannato Ahmed Samir Santawy, ricercatore e studente di un master all’Università centrale europea di Vienna, a quattro anni di carcere per “pubblicazione di notizie false”.
“È uno scandalo: una condanna a quattro anni per aver pubblicato post sulle violazioni dei diritti umani nelle prigioni egiziane e sulla cattiva gestione governativa della pandemia da Covid-19. Post che peraltro Ahmed nega di aver scritto”, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.
“Le sentenze dei tribunali d’emergenza non possono essere sottoposte a ricorso in appello e diventano definitive dopo l’approvazione del presidente. Chiediamo pertanto ad Abdelfattah al-Sisi di annullare questa ingiusta condanna. Ahmed Samir Santawy dev’essere rilasciato immediatamente e senza condizioni”, ha concluso Luther.
Ahmed Samir Santawy era stato arbitrariamente arrestato il 1° febbraio 2021 dall’Agenzia per la sicurezza nazionale, poco dopo essere arrivato da Vienna. Durante cinque giorni di sparizione forzata era stato interrogato circa i suoi lavori accademici sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne.
Il 6 febbraio era comparso di fronte alla Procura suprema per la sicurezza dello stato e interrogato su fatti di terrorismo, sulla base di indagini segrete condotte dall’Agenzia per la sicurezza nazionale i cui atti non sono mai stati esaminati dai suoi avvocati. Da allora, per questa inchiesta, era in stato di detenzione preventiva.
Nel frattempo, il 22 maggio la Procura aveva aperto una nuova inchiesta su presunti post pubblicati da Ahmed Samir Santawy e aveva disposto il suo rinvio a giudizio con l’accusa di “pubblicazione di notizie false allo scopo di minacciare lo stato, gli interessi nazionali e l’ordine pubblico e di seminare panico tra la popolazione”.