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Amnesty International ha chiesto alle autorità egiziane di annullare immediatamente la decisione della Banca centrale di congelare il conto bancario del Centro El Nadeel per la riabilitazione delle vittime della violenza.
Il Centro El Nadeem ha sempre rappresentato un’ancora di salvezza per centinaia di vittime di tortura e per le famiglie degli scomparsi, cui fornisce da decenni consulenza e assistenza legale. La decisione della Banca centrale di congelare il suo conto bancario rappresenta un ulteriore attacco ai diritti umani da parte delle autorità egiziane e l’ennesimo segnale del loro cinico disprezzo verso chi le critica.
Congelandone il conto bancario, le autorità egiziane impediranno al Centro El Nadeem di portare avanti le sue attività a sostegno di coloro che sono sopravvissuti a orribili violenze e i cui diritti alla salute e alla riparazione sono ulteriormente violati. Impedire di curare le vittime della tortura è un atto imperdonabile.
Secondo la lettera della Banca centrale, il conto bancario del Centro El Nadeem resterà congelato fino a quando l’organizzazione non si conformerà alla legge 84/2002 sulle Ong, un provvedimento repressivo dell’era Mubarak.
Il Centro El Nadeem, peraltro, essendo registrato come centro clinico presso il ministero della Salute, non ha bisogno di essere ulteriormente registrato come associazione.
Già nel febbraio 2016 le autorità egiziane avevano cercato di sospendere le attività del Centro El Nadeem, emanando un arbitrario decreto amministrativo di chiusura privo di qualsiasi giustificazione. Un ricorso contro il decreto è attualmente all’esame di un tribunale amministrativo.
Nei mesi scorsi, un tribunale aveva ordinato il congelamento dei conti bancari personali, e delle relative associazioni, di altri difensori dei diritti umani.