Egitto, continua il giro di vite sugli organi di stampa

1 Febbraio 2011

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Amnesty International ha condannato il continuo giro di vite da parte del governo egiziano sulla libertà di espressione dopo che sei giornalisti di al Jazeera sono stati tenuti in stato di fermo  per poco tempo dall’esercito e il loro ufficio al Cairo è stato chiuso dalla autorità.

Secondo il canale in lingua inglese della rete satellitare al Jazeera, i sei giornalisti sono stati trattenuti a un posto di blocco dell’esercito fuori l’hotel Hilton al Cairo, lunedì 31 gennaio.  Le loro telecamere e altre attrezzature sono state sequestrate.

Il 30 gennaio, l’ufficio di al Jazeera al Cairo è stato ufficialmente chiuso per ordine del ministero dell’Informazione egiziano.

Amnesty International considera questo provvedimento del governo contro al Jazeera l’ennesimo tentativo di impedire il libero flusso delle informazioni su quanto sta accadendo nel paese. Le autorità stanno chiaramente cercando di intimorire gli organi di stampa e di evitare che venga fuori la verità sugli abusi da parte delle forze di sicurezza.

Giornalisti egiziani e stranieri sono stati aggrediti, arrestati e la loro attrezzatura è stata confiscata dalle forze di sicurezza durante le recenti manifestazioni di massa contro la povertà, la corruzione e la violenza della polizia.

Secondo i ricercatori di Amnesty International, il 31 gennaio, in diverse occasioni, le forze di sicurezza hanno sequestrato le telecamere di persone che si trovavano nelle strade del Cairo.  Inoltre, molti dei servizi internet sono sospesi da venerdì 28 gennaio.