Egitto, il tribunale militare respinge l’appello del blogger Alaa Abdel Fattah

6 Novembre 2011

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Amnesty International ha sollecitato il Consiglio supremo delle forze armate a rilasciare immediatamente Alaa Abdel Fattah, il noto blogger e attivista egiziano arrestato all’indomani della sanguinosa repressione delle proteste del 9 ottobre di fronte alla sede della televisione pubblica.

Alaa Abdel Fattah era stato arrestato il 3 novembre, insieme ad altri 30 civili, per aver criticato l’intervento dell’esercito, che aveva provocato almeno 27 vittime.
Il 6 novembre è comparso di fronte ai giudici militari per rispondere delle accuse d incitamento alla violenza contro l’esercito, assalto alle forze armate e furto di armi. Rifiutatosi di rispondere perché contrario ai processi di imputati civili in corte marziale, è stato condannato a scontare la restante parte dei 15 giorni di prigionia nel carcere militare di Tora.

Da qui, il blogger ha fatto uscire di nascosto un’intensa testimonianza della sua reclusione, in cui denuncia la presenza in carcere di tante altre persone detenute ingiustamente e vittime della repressione operata dalle forze armate egiziane.

‘Il fatto che le forze armate stiano indagando sulla loro condotta durante le proteste di Maspero, solleva seri dubbi sull’imparzialità dell’inchiesta’ – ha denunciato Amnesty International, che invece pretende un’indagine completamente indipendente su come sia stato gestito l’ordine pubblico il 9 ottobre e sulle circostanze della morte dei manifestanti. Finora, il Consiglio supremo delle forze armate ha sostenuto che le responsabilità della violenza devono essere fatte ricadere sui manifestanti.

‘Il Consiglio supremo delle forze armate deve poter essere criticato pubblicamente. Chiunque sia arrestato semplicemente per questo motivo è un prigioniero di coscienza e dev’essere rilasciato immediatamente e senza condizioni’ – ha concluso Amnesty International.

(2 novembre 2011) Il manifesto in 10 punti per i diritti umani in Egitto