Egitto: prosciolto un funzionario accusato per la frana di Ezbet Bakhit

23 Settembre 2010

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Amnesty International ha chiesto un’azione incisiva per proteggere le persone che vivono negli insediamenti abitativi precari in Egitto, dopo che un alto funzionario è stato assolto dall’accusa di aver causato con la sua negligenza la morte di almeno 119 persone e il ferimento di altre 55 nella frana che distrusse l’insediamento abitativo precario di Ezbet Bakhit, nel distretto di Manshiyet Nasser, al Cairo, il 6 settembre 2008.

Il 21 settembre le sentenze emesse il 26 maggio nei confronti del vice governatore del Cairo, condannato a cinque anni di carcere, e di un impiegato locale, condannato a tre anni, sono state annullate da una corte d’appello del Cairo.

Le condanne di altri sei funzionari a tre anni di prigione, compresi il responsabile del distretto di Manshiyet Nasser al momento della frana e il suo predecessore, sono state ridotte a un anno.

Con la sentenza d’appello è stata persa l’occasione di garantire il diritto a un efficace rimedio per coloro che vivono a rischio negli insediamenti informali egiziani e di assicurare che le autorità agiscano tempestivamente per proteggere le vite di migliaia di famiglie che vivono nelle ‘zone insicure’.

I sopravvissuti alla frana e i familiari di coloro che sono morti o sono rimasti feriti possono presentare una richiesta di risarcimento presso i tribunali civili. Questa possibilità è tuttavia preclusa a coloro che hanno perso le loro abitazioni nella frana ma erano stati evacuati prima.