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Una delegazione di Amnesty International ha incontrato il nuovo presidente di El Salvador, Nayib Bukele, presentandogli un quadro della grave situazione dei diritti umani nello stato centroamericano.
La discussione si è concentrata su sei punti, che Amnesty International aveva precedentemente condiviso con le organizzazioni locali della società civile, i movimenti per i diritti umani e le vittime delle violazioni: giustizia, verità e riparazione per le vittime del conflitto armato, diritti delle donne e delle ragazze, difensori dei diritti umani, politiche di sicurezza, migranti e rifugiati, politica estera.
Il presidente Bukele si è impegnato a creare un tavolo interministeriale per elaborare strategie aventi l’obiettivo di migliorare la situazione dei diritti umani, ad aprire il paese ai controlli internazionali consentendo l’ingresso ai vari organismi di monitoraggio e a diventare una voce diversa nell’America centrale, condannando le violazioni dei diritti umani nella regione.
Particolarmente importante è stata la promessa di cessare la criminalizzazione delle donne e delle ragazze, soprattutto coloro che vivono in povertà, e di garantire i loro diritti sessuali e riproduttivi. Nel paese l’aborto è vietato in ogni circostanza e chi tenta di abortire rischia l’accusa di omicidio e pesanti condanne.
Rispetto alla sicurezza, il presidente Bukele si è impegnato ad attuare una strategia che privilegi la prevenzione e la riabilitazione. Egli ha poi riconosciuto l’importanza del lavoro delle organizzazioni della società civile e dei difensori dei diritti umani nel paese.
Amnesty International auspica che queste parole si traducano presto in fatti e verificherà costantemente e da vicino se e quando ciò avverrà.