Elezioni 2022: cinque punti per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio

10 Maggio 2022

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La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio propone a tutti i candidati e le candidate alle prossime elezioni amministrative di giugno di fare proprio il vademecum per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio.

Come dimostrano i monitoraggi periodici sull’uso e la diffusione di discorso d’odio online (come i Barometri dell’odio di Amnesty o le Mappe dell’intolleranza di VoxDiritti), e come raccontano le cronache – non solo quelle politiche – relative a casi di incitamento all’odio tanto verso avversari/avversarie politici/politiche quanto verso privati/e cittadini e cittadine, la presenza di hate speech nel discorso pubblico è sensibilmente aumentata negli ultimi anni, avvelenando sempre più il linguaggio e il dibattito politico. L’estrema polarizzazione del dibattito su temi sensibili (la pandemia, l’attuale situazione internazionale) ha inoltre incrementato la produzione e diffusione di discorsi d’odio, online e offline.

Consapevoli dei guasti che il discorso d’odio può produrre nel fomentare le discriminazioni e nell’invadere spazi di confronto democratico, e dando seguito all’analoga campagna lanciata nel settembre 2021 in occasione delle precedenti elezioni amministrative), la Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio chiede che nella comunicazione pubblica e istituzionale i candidati e le candidate, nonché i loro staff e social media manager, si impegnino a:

  1. Utilizzare linguaggi rispettosi delle istituzioni e dei cittadini/delle cittadine, con prese di posizione chiare contro le discriminazioni e i discorsi e i crimini d’odio.
  2. Evitare insulti e espressioni offensive, nonché linguaggi discriminatori o di incitamento all’odio verso individui o gruppi sulla base di caratteristiche razziali, etniche, religiose, sessuali e di genere, o di ogni altra caratteristica personale.
  3. Non diffondere (direttamente o attraverso le proprie strutture politiche) informazioni false o non verificate su interlocutori/interlocutrici e avversari/avversarie; evitare attacchi personali basati su stereotipi e pregiudizi.
  4. Creare un dibattito pubblico utile a chi ascolta, e rispettoso verso chi interloquisce; favorire un dibattito pubblico rispettoso nei confronti degli interlocutori e delle interlocutrici.
  5. Promuovere un utilizzo responsabile dei social network (sia direttamente sia attraverso le proprie strutture politiche), compresa la moderazione dei commenti dei/delle follower e la rimozione di eventuali espressioni d’odio o discriminatorie.

 

Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio