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Parte il 3 settembre la campagna della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio, che a un mese dalle elezioni amministrative (comunali e circoscrizionali) 2021, chiede alle candidate e ai candidati di fare proprio il vademecum per una comunicazione politica e pubblica libera dai discorsi d’odio.
Tra le prime adesioni, quelle di Virginia Raggi, candidata sindaca a Roma, Giuseppe Sala, candidato sindaco a Milano, Matteo Lepore, candidato sindaco a Bologna, Gaetano Manfredi, candidato sindaco a Napoli, e Beatrice Andreose, candidata sindaca ad Este.
Il contrasto alle discriminazioni e la rimozione degli ostacoli che impediscono l’uguaglianza tra le persone sono principi cardine della Costituzione italiana.
Ogni tornata elettorale dovrebbe perciò dimostrare l’impegno di tutti i candidati e di tutte le candidate al rispetto di questi principi e dei diritti umani.
Tuttavia, i monitoraggi periodici sull’uso e la diffusione di discorso d’odio offline e online (come i Barometri dell’odio di Amnesty o le Mappe dell’intolleranza di VoxDiritti) da alcuni anni rilevano un aumento della presenza di hate speech nella comunicazione politica, in particolare nella comunicazione pre-elettorale ed elettorale da parte di candidati e candidate, dei loro staff, dei loro follower e dei loro sostenitori.
Consapevoli dei guasti che il discorso d’odio può produrre nel fomentare le discriminazioni, nell’individuare capri espiatori, nel polarizzare l’opinione pubblica, e nel contaminare spazi di confronto democratico, la Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio
chiede che i candidati e le candidate, nonché i loro staff, si impegnino a: