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Quanto e come i candidati parlano di diritti? Quanto e come ricorrono al linguaggio d’odio nel farlo? Come si incrocia la narrazione dei diritti con quella relativa all’Unione europea? Quali sono le reazioni degli utenti del web?
Dal 15 aprile abbiamo avviato il monitoraggio dei profili Facebook e Twitter dei candidati al Parlamento europeo più attivi online e dei leader di partito ai quali fanno riferimento. Per 40 giorni, fino alla conclusione della campagna elettorale, osserveremo anche le reazioni e risposte degli utenti, per rilevare le eventuali correlazioni tra toni e messaggi veicolati dalla politica e sentimento delle persone rispetto a determinati temi.
I dati così raccolti saranno analizzati da ricercatori esperti (data scientist, sociologi, linguisti, psicologi, giuristi) e i risultati illustrati in un rapporto la cui pubblicazione è prevista intorno alla data di insediamento del nuovo Parlamento europeo. Saranno altresì pubblicati dati preliminari attraverso la pagina web dedicata alla campagna il 10, 17 e 24 maggio.
Per mezzo di algoritmi sviluppati dalla data scientist Rania Wazir (Data4Good), la raccolta, archiviazione e elaborazione dei dati è effettuata in modo automatico. Il campione statisticamente significante che si vuole raggiungere è composto da 100.000 contenuti, tra tweet, post e relative risposte e commenti.
Circa 100 attivisti sono coinvolti nella fase di valutazione dei contenuti, che avviene mediante un’apposita applicazione. Ogni valutatore è dotato di un account personale col quale accede a un’interfaccia che presenta, uno alla volta, i contenuti da valutare e la relativa scheda di valutazione. La scheda è stata elaborata in collaborazione con ricercatori esperti di odio e discriminazione. Una fetta di contenuti è sottoposta alla valutazione di più attivisti, per tenere sotto controllo il livello di coerenza/convergenza. Sui contenuti per i quali si verifica divergenza, si pronuncia un comitato composto da ricercatori del Tavolo odio (vedi oltre).
La scheda di valutazione consente di individuare per ogni contenuto: tema (donne, Lgbti, disabilità, migranti, rifugiati e persone con background migratorio, rom, minoranze religiose, solidarietà, povertà socio-economica); accezione (negativa, positiva/neutra); se negativa la tipologia (non problematico, problematico, hate speech); se problematico o hate speech il target (il politico autore del contenuto, un altro politico, l’autore del commento/risposta precedente, un singolo individuo o un gruppo perché riconducibile a una categoria soggetta a discriminazione); categoria del target (donne, Lgbti, persone con disabilità, migranti, rifugiati e persone con background migratorio, rom, musulmani, ebrei, un singolo o un gruppo per lo svolgimento di attività di tipo umanitario e/o solidaristico, persone in condizione di povertà socio-economica).
Per la definizione di hate speech ci atteniamo a quella contenuta nella Raccomandazione di politica generale n.15 dell’ECRI relativa alla lotta contro il discorso d’odio (adottata l’8 dicembre 2015).
Durante i primi dieci giorni di attività monitoreremo gli account pubblici di tutti i candidati ai seggi italiani del Parlamento europeo, con l’obiettivo di individuare i più attivi e focalizzarci su di loro fino alla fine della campagna elettorale. Monitoreremo inoltre i leader dei partiti ai quali i candidati fanno riferimento. L’algoritmo raccoglierà tutti i contenuti pubblicati dai candidati e dai leader monitorati sui loro account Facebook e Twitter. Raccoglierà, inoltre i commenti e le risposte degli utenti a tali contenuti; per non eccedere nel numero di commenti e risposte, l’algoritmo li pescherà in modo casuale.
Pagina web dedicata: 10 maggio. Conterrà: grafici condivisibili con dati preliminari, sintesi dei dati preliminari, nota metodologica, schede relative ai singoli temi, schede e materiali guida per il contrasto all’odio online.
Pubblicazione dati preliminari: 10-17-24 maggio. In questa occasione saranno disponibili solo dati parziali e aggregati, per candidati e per utenti, non per i singoli candidati). I dati saranno illustrati attraverso un grafico condivisibile e sarà inoltre disponibile una sintesi dei dati (scaricabile).
Pubblicazione rapporto finale: intorno alla data d’insediamento del Parlamento europeo (fine giugno – inizio luglio). In questa occasione saranno pubblicati alcuni grafici condivisibili che illustreranno i risultati del lavoro di monitoraggio da diverse prospettive. Sarà possibile scaricare il report finale (che conterrà sia l’analisi quantitativa che quella qualitativa) in pdf. Sarà inoltre disponibile su richiesta una sintesi dei dati.
Nel 2018 abbiamo promosso la costituzione di una rete informale di organizzazioni e ricercatori dediti allo studio e al contrasto dei fenomeni d’odio e della discriminazione. Il Tavolo odio è un spazio per il confronto di esperti: nel 2018 sono stati realizzati periodicamente incontri tematici su aspetti giuridici, educazione, attivismo, comunicazione, con l’obiettivo di stimolare una riflessione costruttiva e di individuare risposte e soluzioni mettendo a frutto le conoscenze e le competenze acquisite nel tempo dagli attori coinvolti.
Hanno finora preso parte al confronto portato avanti dal Tavolo odio circa 30 attori, tra organizzazioni e singoli ricercatori.
Nell’ambito delle elezioni europee i ricercatori del Tavolo saranno coinvolti nell’attività di monitoraggio, contribuendo alla valutazione definitiva dei contenuti più ambigui e difficili da collocare e parteciperanno all’analisi quantitativa e qualitativa dei dati.