Esecuzioni continue in Iran, saranno oltre 1000 a fine anno

24 Novembre 2015

Tempo di lettura stimato: 2'

Alireza Shahi, 25 anni, è stato impiccato all’alba del 24 novembre nel carcere di Raja’i Shahr a Karaj. Era stato condannato a morte nel giugno 2012 per avere, secondo l’accusa, accoltellato un uomo durante una rissa tra ragazzi, nel dicembre 2008. Dopo l’arresto era stato tenuto in isolamento per due settimane, senza poter contattare un avvocato né la famiglia, durante le quali era stato torturato affinché confessasse l’omicidio. Il processo di primo grado durò una sola udienza, nel corso della quale la sua ‘confessione’ venne usata come prova della colpevolezza e determinò la condanna a morte. In seguito, Alireza Shahi aveva ritrattato, accusando della coltellata mortale un altro partecipante alla rissa. La condanna era stata confermata dalla Corte suprema nel maggio 2013.

Alla fine del 2015, l’Iran avrà probabilmente raggiunto e superato le 1000 esecuzioni. Il 28 novembre è prevista l’impiccagione di un minorenne al momento del reato, Salar Shadizadi, condannato a morte per aver ucciso un amico quando aveva solo 15 anni.