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Dopo un mese di detenzione preventiva Bikila Amenu, Abdisa Gutata, Firomsa Bekele, Gadaa Bulti e Adugna Keso, cinque giornalisti arrestati nella capitale Addis Abeba il 5 settembre, sono comparsi di fronte a un giudice.
Nella prima udienza del 3 ottobre non è stata presentata alcuna prova a sostegno dell’accusa di “incitamento al terrorismo“, mossa nei loro confronti ai sensi della Legge antiterrorismo proclamata a giugno. L’unico pezzo di carta esibito è una lettera in cui la polizia chiede ai servizi segreti assistenza nelle indagini.
I cinque imputati, tutti giornalisti, appartengono a La voce dei giovani per la libertà. A partire dal 2011 hanno svolto un ruolo importante nella denuncia delle violazioni dei diritti umani e hanno seguito da vicino le proteste del 2015 nella regione di Oromia.
Da allora il governo è cambiato, ma le vecchie abitudini repressive non sono evidentemente terminate.
Post di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, pubblicato sul blog “Le persone e la dignità“.