Etiopia, gruppo armato attacca un villaggio e uccide oltre 50 persone di etnia Amhara

4 Novembre 2020

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Secondo quanto ricostruito da Amnesty International, sono almeno 54 le persone di etnia amhara uccise lo scorso 1° novembre durante un attacco ad opera di presunti membri del gruppo armato dell’Esercito di liberazione degli Oromo (Oromo Liberation Army, Ola).

L’attacco al villaggio di Gawa Qanqa nel distretto di Guliso nella zona di Wellega ovest è avvenuto esattamente il giorno dopo che le Forze di difesa etiopi si erano inaspettatamente ritirate dall’area senza alcuna spiegazione. I testimoni hanno riferito che decine tra uomini, donne e bambini sono stati uccisi, le proprietà saccheggiate e quello che le milizie non sono riuscite a portare via è stato dato alle fiamme.

Questo assurdo attacco è l’ultimo di una serie di uccisioni in cui i membri delle minoranze etniche vengono deliberatamente colpiti. Questo efferato avvenimento si è verificato subito dopo che le truppe governative si erano improvvisamente ritirate dall’area in circostanze sconosciute e ciò pone domande che necessitano di risposte“, ha dichiarato Deprose Muchena, direttore di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale.

Le autorità etiopi devono svolgere delle indagini su quanto accaduto e sottoporre a processi equi i responsabili dell’attacco“, ha aggiunto Deprose Muchena.

Amnesty International ha parlato con alcuni dei sopravvissuti all’atroce attacco, che si sono salvati nascondendosi nella foresta vicina. Hanno detto che gli assalitori si erano identificati come membri dell’Ola e avevano detto di aver “preso il controllo” dell’area subito dopo che le truppe governative erano partite, il 31 ottobre.

I sopravvissuti hanno detto di aver contato 54 corpi in un edificio scolastico in cui le milizie avevano radunato e poi ucciso le persone che non erano riuscite a scappare, principalmente donne, bambini e anziani. Un uomo ha detto ad Amnesty International che tre dei suoi familiari erano stati uccisi: suo padre, sua sorella e il nonno di sua moglie. Un altro ha riferito di aver perso suo fratello, sua cognata e tre bambini, tra nipoti e cugini. I loro corpi sono stati trovati nel cortile della scuola con delle ferite di arma da fuoco.

Il governo etiope deve intensificare gli sforzi per mettere fine agli attacchi armati nei confronti delle minoranze, proteggerne la vita e fermare la distruzione delle loro abitazioni, non solo nell’Oromia ma in tutto il paese“, ha concluso Deprose Muchena.