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Martedì scorso gli stati membri del Consiglio delle Nazione Unite dei diritti umani e l’Unione europea hanno voltato le spalle alle vittime e ai sopravvissuti del conflitto nel nord dell’ #Etiopia. Ignorare gli avvertimenti degli investigatori delle Nazioni Unite sui rischi reali… https://t.co/AqpoyYBBFg
— Amnesty Italia (@amnestyitalia) October 6, 2023
Amnesty International ha sollecitato gli stati membri del Consiglio delle Nazione Unite dei diritti umani affinché rinnovino il mandato della Commissione internazionale di esperti delle Nazioni Unite sui diritti umani in Etiopia (International Commission of Human Rights Experts on Ethiopia – ICHREE) e mantengano l’attenzione internazionale sul paese.
La ICHREE è stata istituita il 17 dicembre 2021 con l’obiettivo di indagare sulla violazione dei diritti umani legate al conflitto armato nella regione del Tigrè, iniziata il 3 novembre 2020 e diffusasi nelle regioni di Amhara e Afar.
Il destino della ICHREE, l’unico meccanismo investigativo indipendente e credibile rimasto in Etiopia, sarà deciso nella 54ª sessione del Consiglio, attualmente in corso.
Il tutto avviene in un contesto di crisi evidenziato nel rapporto pubblicato il 18 settembre dalla stessa ICHREE, che ha indagato e verificato 54 casi di uccisioni di massa commesse dalle Forze armate eritree e dalle Forze armate etiopi nella regione del Tigrè. Il rapporto sottolinea che le uccisioni nel Tigrè sono avvenute “nel contesto di un assedio, durante il quale le Forze armate etiopi e le Forze armate eritree hanno interrotto deliberatamente la fornitura di cibo, medicinali e altri servizi essenziali, tra cui il sistema bancario, le telecomunicazioni, l’elettricità e il commercio”.
Il rapporto evidenzia anche che la violenza sessuale e di genere, principalmente attraverso stupri di gruppo e riduzione in schiavitù sessuale nei confronti di donne e ragazze, persiste nelle regioni colpite dal conflitto.
Il rapporto conclude inoltre che il governo etiope “ha fallito nel portare avanti in modo efficace le indagini sulle violazioni dei diritti umani e ha avviato un processo di consultazione difettoso sulla giustizia di transizione”, in relazione al conflitto armato.
Quanto è emerso è in linea con l’ultimo rapporto di Amnesty International sulle recenti violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani intitolato: “Oggi o domani, dovrebbero essere portati di fronte alla giustizia – stupri, schiavitù sessuale, esecuzioni extragiudiziarie e saccheggi delle Forze armate eritree in Tigray”. Le ricerche di Amnesty International indicano la persistenza di gravi violazioni dei diritti umani anche dopo la firma di un accordo di pace per la regione. Amnesty International è altresì allarmata dalle segnalazioni di gravi violazioni dei diritti umani nel contesto della crisi in corso nella regione di Amhara.
“Il recente rapporto della ICHREE evidenzia quanto questo non sia il momento per le Nazioni Unite di abbassare il livello di responsabilità nei confronti dell’Etiopia. Gravi e continue violazioni dei diritti umani e la crisi in corso nella regione di Amhara, mostrano che l’Etiopia si trova in una situazione pericolosa. Ridurre ora l’attenzione avrebbe l’effetto di favorire l’impunità e abbandonare le vittime di gravi violazioni dei loro diritti, stabilendo un precedente per la capacità delle Nazioni Unite di esercitare un controllo significativo sulle crisi dei diritti umani in altre parti del mondo”, ha dichiarato Tigere Chagutah, direttore di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale.
“L’Onu e i suoi stati membri devono approvare una risoluzione che proroghi il mandato della ICHREE, in linea con il loro impegno per garantire giustizia e responsabilità in Etiopia. La ICHREE è fondamentale per il monitoraggio internazionale della crisi in corso in Etiopia. È anche un importante meccanismo di allarme precoce che sostiene la capacità delle Nazioni Unite di prevenire ulteriori violazioni e crisi dei diritti umani nel paese”, ha proseguito Chagutah.
“In questo contesto, il ruolo di supervisione internazionale svolto dall’ICHREE è di importanza cruciale per mantenere vive le iniziative africane volte a risolvere le crisi in Etiopia, che riguardino l’Accordo di cessazione delle ostilità o altre iniziative nelle regioni dell’Oromia, contribuendo così alla stabilità regionale. Gli Stati africani membri del Consiglio per i diritti umani dovrebbero fornire il loro sostegno al mandato della ICHREE”, ha concluso Tigere Chagutah.