Filippine: la “guerra alla droga” uccide 32 persone in un solo giorno

17 Agosto 2017

TED ALJIBE/AFP/Getty Images

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32 persone uccise dalla polizia nelle Filippine il 15 agosto. Si tratta del numero più alto di vittime raggiunto in 24 ore e frutto della “guerra alla droga” condotta dal governo Duterte.

Queste morti scoccanti ci ricordano che l’illegale guerra alla droga del presidente Duterte va avanti senza sosta, anzi pare raggiungere nuovi livelli di barbarie: uccidere i sospetti, violare il loro diritto alla vita e ignorare le regole del giusto processo sono ormai la routine“, ha dichiarato in una nota ufficiale James Gomez, direttore di Amnesty International per l’Asia sud-orientale e il Pacifico.

Da quando nel giugno 2016 ha assunto la presidenza, Rodrigo Duterte e la sua amministrazione si sono resi responsabili di diffuse violazioni dei diritti umani nel contesto della cosiddetta “guerra alla droga“, hanno minacciato e imprigionato persone che esprimono critiche e creato un clima di assenza di legge.

In qualità di massima autorità del paese, Duterte ha esplicitamente approvato e incoraggiato la violenza delle migliaia di esecuzioni extragiudiziali portate a termine nella campagna anti-droga del governo.

A pagare il prezzo di questa brutalità sono soprattutto le comunità più povere di aree come la provincia di Bulacan, dove è avvenuta buona parte delle esecuzioni extragiudiziali da quando il presidente è al potere, comprese 21 delle 32 del 15 agosto“, ha aggiunto Gomez.

In un rapporto del gennaio 2017 intitolato “Se sei povero vieni ucciso”, Amnesty International aveva denunciato come la polizia filippina avesse ucciso, o avesse pagato per uccidere, migliaia di presunti autori di crimini di droga in un’ondata di esecuzioni extragiudiziali equiparabili a crimini contro l’umanità.

Con l’estensione a tempo indeterminato di questa fallace strategia, rischiamo di non vedere la fine di queste uccisioni. È chiaro che occorre istituire, senza ulteriori ritardi, una commissione d’inchiesta internazionale sulla ‘guerra alla droga’ e sulla carneficina in corso ogni giorno nelle Filippine“, ha concluso Gomez.