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Sollecitiamo le autorità francesi a usare moderazione durante le manifestazioni previste domani, sabato 15 dicembre, e a evitare la risposta col pugno di ferro contro le precedenti proteste dei “gilet gialli” e degli studenti delle scuole superiori, che ha provocato numerosi feriti.
La polizia ha impiegato pallottole di gomma, granate contenenti cariche esplosive e gas lacrimogeni contro manifestanti per lo più pacifici che non stavano minacciando l’ordine pubblico.
Abbiamo documentato numerosi casi di uso eccessivo della forza.
“Sebbene controllare le manifestazioni sia un compito difficile e alcuni partecipanti abbiano commesso azioni violente e illegali, è fondamentale che tanto la legge francese quanto gli standard internazionali sui diritti umani siano rispettati. La polizia ha il dovere di mantenere l’ordine pubblico e nel farlo può usare la forza, ma solo quando strettamente necessario. Se l’uso della forza è inevitabile, occorre moderazione”, ha dichiarato Rym Khadhraoui, ricercatrice sull’Europa occidentale di Amnesty International.
Secondo dati ufficiali, dal 17 novembre sono stati feriti 1407 manifestanti, 46 dei quali in modo grave, e 717 tra agenti di polizia, gendarmi e pompieri. Sebbene le autorità abbiano ripetutamente e legittimamente condannato gli atti di violenza da parte dei manifestanti, non hanno fatto lo stesso rispetto all’uso eccessivo della forza da parte della polizia, chechiediamo sia oggetto di un’indagine indipendente, imparziale ed efficace.
La polizia ha impropriamente fatto ricorso alle pallottole di gomma, sparando verso la folla e ha anche impiegato granate contenenti cariche esplosive, che non dovrebbero mai essere usate in situazioni di ordine pubblico.
Durante le proteste di Parigi dell’8 dicembre, sono rimasti feriti 225 manifestanti. Una testimone oculare, la medica di strada Audrey, ha dichiarato che 10 delle 15 persone da lei curate erano state colpite da pallottole di gomma, in un caso alla testa.
Sono stati feriti anche numerosi giornalisti, alcuni dei quali hanno accusato di essere stati colpiti intenzionalmente. Le immagini da noi esaminate mostrano un giornalista protetto da un casco con la scritta “press” venire colpito alle spalle da una granata contenente cariche esplosive mentre si stava allontanando da un cordone di polizia.
Il foto-giornalista Thierry Olivier ritiene che “i fotografi siano stati colpiti intenzionalmente”. Un altro giornalista, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha denunciato che tanto lui quanto i suoi colleghi sono stati ripetutamente colpiti da pallottole di gomma.
Un terzo giornalista, Thomas Morel-Fort, ha subito fratture multiple a una mano dopo essere stato colpito da una pallottola di gomma nonostante indossasse un casco con la scritta “press” in evidenza su entrambi i lati.
Applicando una tattica deliberata, la polizia ha istituito barriere per perquisire chiunque fosse diretto alle proteste, allo scopo di sequestrare materiali protettivi ai manifestanti, ai giornalisti e persino ai medici.
Il medico di strada Audrey, cui è stato sequestrato il materiale protettivo, ci ha detto: “Hanno confiscato il mio casco protettivo, era bianco con una croce rossa su un lato. Hanno preso anche gli occhialini e le maschere protettive con cui curo i feriti”.
La polizia ha usato anche misure preventive per perquisire persone che non necessariamente presentavano un immediato rischio di violenza. Non solo è stato loro sequestrato il materiale protettivo, ma in alcuni casi il suo possesso è stato un pretesto per arrestarle.
L’8 dicembre quasi 400 persone che si stavano recando alle manifestazioni parigine sono state arrestate dopo la perquisizione alle barriere della polizia. Questi “arresti preventivi” sono risultati essere stati ordinati dalla procura di Parigi che ha autorizzato la polizia a effettuare perquisizioni in determinate zone della città. Molte persone in possesso di caschi, maschere o vernice sono state arrestate per il reato di “adesione a un gruppo che intende commettere danni o violenze“.
Il giorno dopo molti di loro sono stati rilasciati per insufficienza di prove. Secondo il ministero dell’Interno, a Parigi l’8 dicembre sono state arrestate in totale 1082 persone, tra cui 100 minorenni.
Insieme alle proteste dei “gilet gialli”, il 3 dicembre si sono mobilitati anche gli studenti delle scuole superioriper protestare contro la riforma dell’istruzione. Nel corso della settimana successiva, gli studenti hanno bloccato la didattica di oltre 200 istituti in tutta la Francia.
Il 6 dicembre ci sono stati scontri tra polizia e studenti all’istituto superiore “Saint-Exupery” di Mantes-la-Jolie, un altro sobborgo parigino. La polizia ha arrestato 163 studenti, alcuni dei quali di soli 13 anni di età. Le immagini di decine di studenti costretti a stare in ginocchio con le mani sopra la nuca o ammanettati dietro la schiena sono diventate virali.
A questo link il video con la testimonianza.
Secondo Mourad Battikh, un avvocato che rappresenta diversi dei ragazzi arrestati, alcuni di loro sono stati costretti a rimanere in quella posizione fino a quattro ore. Se queste dichiarazioni fossero confermate, si tratterebbe di un trattamento crudele, inumano e degradante, proibito dal diritto internazionale in ogni circostanza.
Un altro avvocato dei ragazzi di Mantes-la-Jolie ha detto che alcuni di loro non hanno potuto mangiare né vedere un avvocato prima degli interrogatori e che non è stata effettuata la registrazione audio-video, nonostante ciò sia richiesto dalla legge francese. Ad altri avvocati è stato impedito di assistere agli interrogatori.
La polizia deve fin quando possibile usare mezzi non violenti prima di ricorrere all’uso della forza. Se questo si rende inevitabile, dev’essere esercitato con moderazione e in modo proporzionato.
Anche quando i manifestanti agiscano in modo violento, la polizia deve usare solo la minima forza necessariaper controllare la situazione e ripristinare l’ordine pubblico. Deve distinguere chi sta agendo con violenza da chi non lo sta facendo. Se solo una minoranza di manifestanti sta compiendo atti di violenza, l’uso della forza contro tutti i manifestanti viola il principio di proporzionalità e del minimo uso della forza.
Le pallottole di gomma possono causare gravi ferite, specialmente se dirette contro la testa, il volto o il tronco. Non devono essere usate per disperdere la folla ma solo per fermare singole persone che stanno compiendo atti di violenza contro altre persone. Dovrebbero essere impiegate solo quando è possibile prendere la mira contro queste specifiche persone. Non devono essere dirette contro la folla o esplose in modo casuale e, per minimizzare i danni, dovrebbero colpire solo le parti basse del corpo.
Le granate contenenti cariche esplosive possono causare danni gravi e non possono essere dirette solo contro persone coinvolte in atti di violenza senza rischiare di danneggiare persone vicine. Abbiamo chiesto al ministro degli Interni di vietarne l’uso in situazioni di ordine pubblico.
Il gas lacrimogeno rischia di raggiungere non solo manifestanti coinvolti in atti di violenza ma anche manifestanti pacifici e semplici spettatori. Dovrebbe essere usato solo in situazioni di violenza generalizzata per disperdere la folla o quando il livello di violenza ha raggiunto un punto tale da non poter essere contrastato prendendo di mira solo singole persone violente.
Può essere usato solo in circostanze nelle quali le persone abbiano una vita di fuga e previa comunicazione di un avviso, udibile chiaramente, in modo da dare alle persone tempo sufficiente per allontanarsi.