Gambia, dopo le elezioni tornano in libertà 19 oppositori

6 Dicembre 2016

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Forse in Gambia, il minuscolo paese dell’Africa occidentale di meno di due milioni di abitanti da cui proviene il 7% delle persone che arrivano via mare in Italia, le cose stanno cambiando.

Le elezioni del 1° dicembre hanno posto fine a 22 anni di regime dittatoriale di Yahya Jammeh: il presidente che aveva promosso la legge che condanna all’ergastolo gli omosessuali e quella che prevede 15 anni di carcere per chi esprime critiche via Internet; colui che nel 2009 aveva ordinato un’autentica caccia alle streghe perché convinto che una sua zia fosse morta a causa di un maleficio.

Il pomeriggio del 5 dicembre Ousainou Darboe, leader del Partito democratico unito, è stato rilasciato insieme ad altri 18 attivisti politici dell’opposizione condannati il 20 luglio a tre anni di carcere solo per aver preso parte a una manifestazione pacifica.

Un’ottima notizia, cui speriamo segua presto quella del rilascio di altri 14 manifestanti arrestati il 16 aprile al termine di una manifestazione pacifica non autorizzata.

 

Le buone notizie di Amnesty International sono pubblicate anche su Pressenza.