Gambia: oltraggiose dichiarazioni del presidente Jammeh

25 Settembre 2009

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(25 settembre 2009)

Amnesty International ha deplorato le dichiarazioni rese dal presidente del Gambia, Yahya Jammeh, lunedì 21 settembre alla televisione nazionale, secondo le quali egli sarebbe pronto a uccidere chiunque volesse  destabilizzare il paese.

Il presidente Jammeh ha inoltre specificamente minacciato i difensori dei diritti umani e i loro collaboratori, avvertendo che la loro sicurezza e incolumità potrebbero non essere garantite dal governo.

Amnesty International chiede al presidente Jammeh di ritrattare immediatamente le sue dichiarazioni e di affermare l’impegno del governo del Gambia a rispettare, proteggere e promuovere i diritti umani in conformità alla Costituzione del paese e agli standard internazionali.

L’organizzazione per i diritti umani sollecita inoltre Jean Ping, presidente della Commissione dell’Unione africana, e Mohammed Ibn Chambas, segretario esecutivo della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, a condannare fermamente le dichiarazioni del presidente Jammeh.

Ulteriori informazioni

In un rapporto pubblicato nel novembre 2008, Amnesty International ha denunciato le numerose violazioni dei diritti umani commesse dall’Agenzia d’intelligence nazionale (NIA),dall’esercito e dalla polizia nei confronti di reali o presunti oppositori del governo. L’organizzazione per i diritti umani ha inoltre sottolineato che una volta in custodia del governo, questi  rischiano tortura, processi iniqui, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali. Il 22 luglio 2009, Amnesty International, insieme ad altri gruppi della società civile africana, ha organizzato una mobilitazione contro le violazioni dei diritti umani in Gambia, compresa la repressione (censura) nei confronti della stampa.

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