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L’allarmante escalation di violenza che ha avuto luogo a Gaza durante la notte solleva il timore che possa esserci un aumento drastico nel numero di civili uccisi. Secondo il diritto internazionale umanitario, tutte le parti in conflitto hanno il chiaro obbligo di proteggere la vita dei civili coinvolti nelle ostilità.
Lo ha detto Saleh Higazi, vicedirettore per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International sulla crescenti ostilità tra Israele e i gruppi armati palestinesi a Gaza.
Due civili palestinesi sono stati uccisi e 20 feriti, compresi cinque bambini, in attacchi aerei israeliani iniziati la scorsa notte. Un civile palestinese della Cisgiordania è stato ucciso in Israele e altri 70 sono rimasti feriti a seguito di un lancio di razzi da parte di gruppi armati palestinesi.
Si tratta dei combattimenti più intensi dal conflitto armato del 2014.
“Effettuare attacchi aerei contro edifici in aree densamente popolate mette in pericolo la vita dei civili. Le forze israeliane devono astenersi dal compiere attacchi indiscriminati e fare tutto ciò che è in loro potere per garantire che le vite dei civili vengano risparmiate e che non ci siano danni alle case, ai servizi e alle infrastrutture civili. Prendere deliberatamente di mira oggetti civili e la distruzione estesa e ingiustificata di proprietà, sono crimini di guerra.
“Nella sua storia, Israele ha commesso gravi violazioni del diritto internazionale umanitario a Gaza, compresi crimini di guerra, con impunità e ha mostrato una sorprendentemente bassa considerazione per le vite dei palestinesi.
“Anche i gruppi armati palestinesi, incluso Hamas, devono smettere di lanciare missili indiscriminatamente, e di attaccare direttamente civili e oggetti civili. Queste sono gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e costituiscono crimini di guerra.
“Se la situazione degenerasse in un conflitto armato a pieno regime, ciò avrebbe un impatto disastroso sui quasi 2 milioni di abitanti di Gaza che vivono già in pessime condizioni di povertà e privazione dei diritti. Gaza è già sull’orlo di una catastrofe umanitaria, causata dal blocco brutale e illegale di 11 anni, e dalla devastazione provocata ingiustamente da tre precedenti conflitti armati. Un altro conflitto armato rischia di accelerare il completo collasso di Gaza; l’ONU ha già dichiarato che Gaza potrebbe diventare invivibile entro il 2020.
“La comunità internazionale deve usare la propria influenza per spingere tutte le parti a rispettare le leggi della guerra e smettere di mettere in pericolo le vite dei civili a Gaza e in Israele. Dovrebbe chiarire a tutte le parti che i perpetratori di crimini di guerra saranno consegnati alla giustizia. Il richiamo alla responsabilità rimane il solo mezzo per impedire che i crimini commessi nel passato vengano ripetuti”.