Gaza, esecuzioni ‘deplorevoli’ da parte di Hamas

16 Aprile 2010

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(16 aprile 2010)

Amnesty International ha condannato le esecuzioni da parte dell’autorità de facto di Hamas di due palestinesi a Gaza, avvenute all’alba di giovedì 15 aprile. Nasser Salama Mohammed Abu Freih  e Mohammed Ibrahim Ahmed Isma’il (conosciuto come al-Sab’a) erano stati condannati nel 2009 dai tribunali militari di Gaza con l’accusa di ‘collaborazionismo’ con l’esercito israeliano e di coinvolgimento in omicidio.

Mentre diversi ‘collaborazionisti’ erano stati eliminati da milizie di Hamas e altri gruppi armati dalla ripresa del potere nel giugno 2007, quelle di giovedì sono state le prime esecuzioni ufficiali di condanne a morte poste in essere dall’autorità de facto di Hamas a Gaza.

Nasser Abu Freih, 34 anni, sergente di polizia, è stato riconosciuto colpevole di tradimento e di coinvolgimento in omicidio da un tribunale militare il 22 febbraio 2009 e condannato alla fucilazione.

Mohammed Isma’il, 36 anni, tassista, è stato condannato all’impiccagione il 3 novembre 2009 con l’accusa di spionaggio, cooperazione con il nemico e complicità in assassinio.
Secondo le leggi palestinesi, le condanne a morte devono essere ratificate dal presidente dell’Autorità Palestinese prima di poter essere eseguite.

Data la situazione di stallo tra l’amministrazione de facto di Hamas e l’Autorità Palestinese, le condanne a morte emesse dai tribunali militari di Hamas dal giugno 2007 non hanno ricevuto la ratifica presidenziale necessaria per la loro attuazione.

Il 31 marzo 2010, Amnesty International aveva sollecitato l’autorità de facto di Hamas di non eseguire le condanne a morte. 


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