Genova: 20 anni dopo

8 Luglio 2021

Tempo di lettura stimato: 2'

di Francesco Martone,

portavoce della rete In Difesa di – per i diritti umani e chi li difende

“Il tempo è fuori squadra, che dannata noia rimetterlo in sesto”, diceva Amleto. A 20 anni dal G8 di Genova il tempo si ripropone come spunto di riflessione, implacabile giudice del passato e precursore del futuro. Allora il tempo venne sospeso, lo spazio ridisegnato in zone proibite a prefigurare la securitizzazione dello spazio pubblico che all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle avrebbe progressivamente ristretto le possibilità di dissenso e di agibilità democratica, ponendo al lato l’imperativo dei diritti umani.

Genova va letta sotto una duplice lente: quella delle rivendicazioni dei movimenti lì accorsi, per riaffermare la priorità dei diritti ambientali, umani e sociali sulle leggi della globalizzazione liberista, e quella della rivendicazione del proprio diritto a riunirsi e dissentire. Il tempo svela connessioni e coincidenze fino ad allora impensabili e che oggi assumono significato non solo simbolico.

 

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