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La Sezione Italiana di Amnesty International ha diffuso attraverso il proprio sito un appello per salvare la vita di Troy Davis, la cui esecuzione in Georgia, Usa, è prevista il 23 settembre. L’organizzazione per i diritti umani, anche alla luce dei dubbi sulla colpevolezza di Davis, chiede alla Commissione per la clemenza della Georgia di annullare l’esecuzione.
Un primo passo positivo, sottolinea Amnesty International, è che proprio oggi la Commissione per la clemenza abbia deciso di riunirsi per esaminare il caso di Davis.
Davis è stato condannato a morte nel 1991 per l’uccisione dell’agente di polizia Mark Allen MacPhail in un Burger King di Savannah, nello Stato della Georgia: un omicidio che Davis continua a negare di aver commesso. Contro di lui non sono mai state presentate prove concrete e l’arma del delitto non è mai stata ritrovata. Il processo si è basato interamente su deposizioni fatte a seguito di pressioni della polizia, le quali presentavano notevoli incongruenze e che in seguito sono state ritrattate da molti dei testimoni. Davis si è visto inoltre negare ripetutamente la possibilità di presentare nuove testimonianze che avrebbero potuto scagionarlo dall’accusa di omicidio.
Davis era già stato a un passo dall’esecuzione nel 2007. Il 16 luglio 2007, neanche 24 ore prima, la Commissione per la clemenza l’aveva bloccata e rimandata di 90 giorni, rinvio poi prolungato dalla Corte suprema della Georgia che aveva deciso di riesaminare il suo caso. L’esame è terminato il 17 marzo di quest’anno, quando la Corte ha negato un nuovo processo a Davis.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 8 settembre 2008
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