Georgia, Usa: no alla grazia a Troy Davis. Il commento della Sezione Italiana di Amnesty International

19 Settembre 2011

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Amnesty International ha espresso rammarico per la decisione del Comitato per la grazia della Georgia di negare la grazia a Troy Davis, la cui esecuzione è prevista domani, 21 settembre.

Davis è stato condannato a morte nel 1991 per l’omicidio del poliziotto Mark Allen MacPhail a Savannah, Georgia, nel 1989. Nessuna prova fisica ha mai collegato direttamente Davis all’omicidio e l’arma del delitto non è mai stata trovata. La condanna a morte si è basata soprattutto sulle testimonianze oculari. Dall’inizio del processo, tuttavia, sette dei nove testimoni chiave hanno ritrattato o cambiato la loro testimonianza, dichiarando di aver originariamente accusato Davis su pressione della polizia. Dieci persone hanno indicato uno degli altri due testimoni come il reale assassino.

I dubbi sulla colpevolezza di Davis, un elemento costante nei 20 anni della vicenda giudiziaria, costituiscono una ragione ampiamente sufficiente per la commutazione della condanna a morte.

La decisione del Comitato per la grazia della Georgia, purtroppo, ha smentito quella presa nel 2007. In quell’occasione, il Comitato aveva raccomandato di non procedere all’esecuzione ‘se vi sono dubbi sulla colpevolezza dell’accusato’.

In un sistema giudiziario imperfetto che prevede la pena di morte, gli errori sono inevitabili e, soprattutto, irrevocabili. Anche per questo, la pena capitale dovrebbe essere abolita. Il fatto che il criterio della ‘colpevolezza al di là del ragionevole dubbio’ non garantisca sentenze prive di errore, è dimostrato dal fatto che oltre 130 condannati a morte hanno ottenuto la clemenza negli Usa dal 1976.

La campagna di Amnesty International per salvare la vita di Davis è iniziata nel 2007. Negli ultimi giorni, l’organizzazione per i diritti umani ha consegnato quasi un milione di firme agli uffici del Comitato per la grazia della Georgia. Nello scorso fine settimana, si sono svolte manifestazioni in centinaia di città di ogni parte del mondo, Italia compresa.

La campagna proseguirà fino all’ultimo minuto utile, attraverso appelli al Comitato per la grazia della Georgia, perché riconsideri la sua decisione, e ad altre autorità statali e federali, affinché l’esecuzione di Troy Davis non abbia luogo.