Giffoni: premiati il lungometraggio In the name of your daughter e il corto New neighbours

26 Luglio 2019

Tempo di lettura stimato: 6'

I premi di Amnesty International Italia alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival al lungometraggio In the name of your daughter e al corto New neighbours

Nel corso di #Giffoni2019, una giuria composta da attiviste e attivisti di Amnesty International Italia ha scelto i due film che hanno meglio rappresentato il tema dei diritti umani.

Dedicato a Vera Manco, attivista dell’associazione prematuramente scomparsa nel 2019, ha vinto il Premio Amnesty International Italia 2019 al Giffoni Film Festival In the name of your daughter di Giselle Portenier con la seguente motivazione: “Per l’accurata regia che colpisce nel profondo raccontando sia l’atrocità delle mutilazioni genitali femminili, sia la speranza e il coraggio che caratterizzano le giovani donne protagoniste e chi se ne prende cura, oltre che per aver sottolineato l’importanza del diritto all’istruzione e alla conoscenza come massima forma di emancipazione“.

Questo è il documentario più importante che abbia mai realizzato. L’ho fatto perché volevo dare voce alle ragazze che non ne hanno avuta una per migliaia di anni e che rischiano la loro vita per fuggire alle mutilazioni genitali femminili. Queste bambine sono tra le più coraggiose del mondo e stanno portando un vero cambiamento nelle loro comunità“, ha detto Giselle Portenier nei suoi ringraziamenti.

Giunto alla sua decima edizione e dedicato a Lorenzo Cerrato, un altro attivista dell’associazione prematuramente scomparso nel 2018, il Premio Amnesty International Italia Corto 2019 è stata assegnato a New neighbours di Andrea Mannino, Sara Burgio e Giacomo Rinaldi “per aver trattato il tema dell’intolleranza razziale in modo semplice e leggero così da poter essere veicolato a tutte le età e per il messaggio finale che nessuno è davvero immune al pregiudizio e che, tuttavia, sono spesso i bambini che riescono a a guardare oltre ed esserne liberi“.

Menzione speciale della giuria dei diritti umani per il corto Brother di Beppe Tufarulo perché racconta una storia di migrazione vera e attuale, e perché nonostante il dramma di essere costretti a lasciare la propria terra e la propria famiglia, rischiando e talvolta perdendo la vita, è sempre possibile la speranza di un futuro se il diritto di essere accolti è rispettato“.

Per tutta la durata del festival, oltre 60 attivisti e attiviste dei gruppi locali di Amnesty International di Salerno, Angri, Potenza, Napoli e Caserta hanno portato avanti laboratori educativi legati al progetto “Start the Change!” di cui Amnesty International Italia è partner. Il progetto, che ha come obiettivo quello di accrescere la consapevolezza dei giovani europei sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite in relazione con i fenomeni migratori, si sviluppa in 12 paesi europei e coinvolge 26.400 giovani e 1.300 docenti ed educatori.

Inoltre, circa 1.200 ragazzi e ragazze al Giffoni Film Festival si sono attivati/e per Amnesty International Italia, chiedendo al governo messicano di ratificare l’accordo internazionale di Escazú, che servirebbe a tutelare maggiormente i difensori del diritto all’ambiente e mitigare l’effetto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni.

Ulteriori informazioni

Nelle precedenti edizioni, il Premio Amnesty è stato assegnato a The Wooden Camera di Ntshaveni Wa Curuli (2004), Innocent Voices di Luis Mandoki (2005), Zozo di Josef Fares (2006), Rosso Malpelo di Pasquale Scimeca (2007), Heart of Fire di Luigi Falorni (2008), Skin di Anthony Fabian (2009), The story of me di Luiz Villaça (2010), Lost in Africa di Vibeke Muasya (2011), Stay di Lourens Blok (2012), Mike says goodbye! di Maria Peters (2013), Lucky Devils di Verena Endtner (2014), Fatima di Philippe Faucon (2015), Dreaming of Denmark di Michael Graversen (2016), They call us monsters di Ben Lear (2017) e Chuskit di Priya Ramasubban (2018).

Nelle scorse edizioni il Premio Amnesty Corto è stato assegnato a DisAbili di Angelo Cretella (2010), Hai in mano il tuo futuro di Enrico Maria Artale (2011), Heimatland di Loretta Arnold, Andrea Schneider, Marius Portmann e Fabio Friedli (2012), Hollow Land di Uri Kranot e Michelle Kranot (2013), Feathers di Adriano Giotti (2014), Beach Flags di Sarah Saidan (2015), Ploty di Natalia Krawczuk (2016), Confino di Nico Bonomolo (2017) e Bismillah di Alessandro Grande (2018).

Giffoni, 26 luglio 2019

Per informazioni e interviste:

Ufficio Stampa del progetto Start the Change! di Amnesty International Italia Sabika Shah Povia, 333 7619223 – s.povia@ai-italy.it