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“Nel 73esimo anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, il ricordo va a tutte le persone che, nella Seconda guerra mondiale e nei decenni successivi, ovunque nel mondo, sono state eliminate perché considerate una minaccia o un nemico solo a causa dell’appartenenza a una comunità“.
Il presidente di Amnesty International Italia ricorda in una nota ufficiale la 73esima Giornata della memoria.
“Nell’anno in cui si ricorda l’adozione, nel 1938, della legislazione razziale in Italia, è necessario fare ricorso alla memoria: di ciò che furono quelle leggi, delle conseguenze che ebbero“.
In occasione della giornata mondiale collaboriamo con l’associazione Treno della Memoria impegnata nella realizzazione di un progetto educativo volto a far conoscere la storia della Shoah, a mantenere memoria del passato e a stimolare nei ragazzi un impegno nel presente.
Ogni anno, con il Treno della Memoria, partono oltre 150 giovani, educatori e volontari da tutta Italia che in questi anni di attività hanno accompagnato oltre 30 mila ragazzi e ragazze.
Il Treno della Memoria è uno dei progetti più rilevanti al mondo sul tema dell’olocausto che prevede la visita al campo di Auschwitz-Birkenau.
In occasione della Giornata della memoria le due associazioni lanciano un manifesto contro gli stereotipi e pregiudizi, che impegna la comunità scolastica, che aderisce alle attività del Treno della Memoria, a impegnarsi per favorire un ambiente scolastico libero dalla discriminazione.
“Di fronte alla crescente diffusione del linguaggio dell’odio nel nostro paese, vanno sollecitate tutte quelle azioni, educative e culturali in primo luogo ma anche politiche e legislative per difendere e rafforzare l’idea di un mondo basato sulla convivenza e il rispetto tra persone diverse“ – ha aggiunto Antonio Marchesi.
Giornata della memoria: approfondisci in classe
Per continuare ad approfondire il tema in classe, è disponibile online il percorso educativo rivolto alla scuola secondaria di primo grado “La persecuzione degli Ebrei“ che stimola i più giovani a leggere il passato per interpretare il presente, a valorizzare le differenze e a riconoscere le motivazioni personali che possono spingere all’azione discriminatoria.